Nel 2046 l’Italia arriverà a pagare 200 miliardi per le pensioni, una somma superiore al gettito Irpef. Ad oggi nessuno si è ancora occupato della questione seriamente, ma in futuro rischiamo di non riuscire più a pagare le pensioni a tutti. Le cause sono ovviamente molteplici, tra queste il fatto che il nostro sistema pensionistico è rimasto quello di 50 anni fa. I tempi però sono ovviamente cambiati e tra un tasso di disoccupazione altissimo e un’evasione fiscale cronica, il sistema non regge più. Il giornalista Sergio Rizzo ha trattato la tematica in diretta a Lavori In Corso:
“Si fa finta di niente, mettono ogni tanto una pezza, che poi spesso la pezza è peggiore del buco, come si sa, e alla fine i conti non tornano mai. Ci raccontano che tanto le cose si sistemano, che si può andare in pensione sempre prima che non ci taglieranno gli assegni. E però poi alla fine il problema viene fuori. Se tu hai un numero di lavoratori in attività 23 milioni oggi più o meno, che è pari al numero delle pensioni che vengono pagate, non è possibile che il sistema regga, visto che con i soldi dei contributi che versano i lavoratori si devono pagare le pensioni. Chiaramente i contributi sono molto di meno dell’assegno pensionistico. Quel sistema lì non regge più, perché ormai il modello novecentesco è crollato da un pezzo, cioè in un mondo in cui per montare un automobile non servono più 50 operai, ma ne servono 5, è evidente che quel modello lì non funziona“.
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