Gli indizi sono chiari, il golpe di Prigozhin serve a Putin ▷ I “nostri” analisti sbagliano ancora

In un fine settimana è successo il finimondo in Russia. Sul golpe guidato da Progozhin a capo della Wagner io ho molti sospetti, confermati anche da quel che scrive oggi Domenico Quirico, che su “La Stampa” fa una grande analisi sul tema. Secondo il giornalista, grande conoscitore del paese russo, è andato in scena il “grande dramma della tragedia Russia”. Il braccio di ferro con Prigozhin servirà a Putin a smascherare traditori e fiancheggiatori dei ribelli. Secondo Quirico, il golpe sarebbe stato una messa in scena per far emergere i nemici interni e fare un po’ di “pulizia”.

Da molti mesi in Russia crescevano infatti voci di malcontento nei confronti delle decisioni di Putin. Quindi il piano sarebbe stato questo: fingi di fare un golpe, vedi chi si entusiasma, e quelli che si sono alzati a favore del golpe li fai fuori. A me questo ragionamento torna molto, motivo per cui io andrei molto cauto nelle analisi.

Come al solito i nostri presunti analisti non ci hanno capito niente: ci dicevano un anno fa che la guerra sarebbe finita presto inviando le armi ed eccoci invece ancora qui al punto di partenza. Ora molto dipenderà da quello che succederà nei prossimi giorni, soprattutto con possibili cambiamenti relativi ai ministri criticati da Prigozhin. C’è da capire anche se lui andrà in Bielorussia e quanti dei suoi lo seguiranno.

Anche il direttore della rivista Analisi Difesa, Gianandrea Gaiani, ha parlato di “Golpe Show“. La sua analisi parte da alcuni presupposti: “Prigozhin ha sempre avuto un ruolo importante per gli interessi russi, soprattutto in Africa. Prima di questa guerra Prigozhin era molto amico di Putin, tanto che la Wagner si muoveva in assoluta autonomia. Con questa guerra i combattenti hanno vinto importanti battaglie del Donbass e questo forse spiega l’atteggiamento magnanimo nei loro confronti“.

Inoltre, secondo Gaiani, ci sono molti indizi che supportano la teoria del “golpe pilotato”: “Progozhin si è posto in un contesto eversivo, ciò nonostante quando prende Rostov dove c’è il comando delle operazioni in Ucraina i militari non sparano un colpo, l’intervento della Wagner non ferma le attività dei comandi militari e paradossalmente la Russia non chiude nemmeno il canale Telegram dal quale Prigozhin lancia appelli per l’insurrezione e la marcia su Mosca.