Sabato 17 giugno alle 16:00 andrà in scena l’ennesima protesta contro l’estensione della ZTL a Roma, che porterà un divieto tassativo di accesso alla zona verde per molte auto che circolano nella Capitale ogni giorno. Una misura che colpirà coloro i quali hanno la possibilità o i tempi tecnici necessari a comprare una nuova automobile. Chiaramente essendo escluse le vetture più vecchie, si colpisce soprattutto una fascia di popolazione con reddito più basso. Queste misure hanno fatto fioccare le proteste nella Capitale e domani scenderanno in piazza anche i rappresentanti del Movimento Cantiere Italia, tra cui Gerardo Valentini, intervistato sul tema da Francesco Borgonovo. Il motivo della protesta è la prossima modifica della norma che appunto vuole un allargamento della ZTL, spiega Valentini: “Ripetiamo una manifestazione perché il sindaco secondo noi non ha fatto altro, secondo voci e comunicati stampa, che peggiorare l’ordinanza della scorsa volta.
Nessuno ci ha parlato o ricevuto. Questa ztl va a penalizzare le persone meno abbienti, questo è molto grave. Tutti parlano di sanzioni ma nessuno parla di agevolazioni per chi deve sostituire l’auto.
I varchi sono 51 disseminati per tutta la città. Ci saranno sicuramente anche problemi per i negozianti che verranno a essere penalizzati dal minor traffico in un’area enorme della città. Roma sarà blindata dal raccordo anulare in poi, sarà impossibile accedere. Le famiglia si ritroveranno anche a non poter portare i figli a scuola. Con l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse molte famiglie non ce la faranno a sostituire l’auto.
Al quadro tracciato da Valentini, Borgonovo aggiunge una riflessione sui motivi che ci sono dietro a certe “evoluzioni” decise dalla politica: “Il problema di questa transizione ecologica è sempre lo stesso, si chiama così perché deve andare piano.
Le emissioni di sicuro non sono l’unica fonte di inquinamento e quelle degli italiani sono già abbastanza basse.
Anche ammettendo che sia tutto vero quello che ci viene detto, è una cosa che funziona a livello globale, non regionale.
Così si va a colpire solo le frange più deboli della popolazione. E queste sono solo le prime avvisaglie, perché poi entreranno le misure più stringenti sulle abitazioni.
Se le istituzioni mi impongono una scelta, mi devi dare un incentivo molto robusto per fare quello che imponi.
Altrimenti devi mettere in condizioni almeno chi lavora nella ztl di non pagare nulla.
Questo è il grande reset che si vuole fare, ma se è un disastro in Italia ricade sempre sul cittadino“.