Circola diffusamente la notizia che ha per protagonista la capitana Carola Rackete, la teutonica guerrigliera dei mari con i rasta sulla testa. Ebbene, questa è la notizia, si candiderà alle prossime elezioni europee. Naturalmente la vedremo protagonista con le sinistre fucsia, segnatamente con Die Linke che è l’equivalente teutonico della sinistra arcobaleno italica, quella che ha completamente obliato le lotte del lavoro e contro l’imperialismo, quella che è ormai posizionata saldamente dalla parte del capitale e del nuovo ordine mondiale turbo capitalistico.
Ebbene, Carola Rackete ha detto in maniera ferma e decisa che sul clima ella vigilerà “come un cane da guardia”, questa l’espressione che ha impiegato. Carola Rackete dunque ci segnala che la sua specialità non sarà più soltanto quella che l’ha resa nota, ossia le migrazioni, specialità nella quale si era finora distinta la capitana teutonica, anche con manovre acrobatiche per mare.
Ricorderete quando speronò la nave italica. Oltre a questo tema con il quale ella si è fatta conoscere, adesso insisterà oltre limite sulla questione ambientale anch’essa, come sappiamo, una di quelle più importanti nel nuovo ordine simbolico del neoliberismo cosmopolita, di cui le sinistre fucsia rappresentano l’ala left.
Ebbene, il nuovo ordine mondiale turbo capitalistico per un verso necessita di sempre nuove braccia a basso costo.
E proprio per questo celebra l’immigrazione di massa sotto le categorie provocatorie e magneticamente attrattive di accoglienza e integrazione. Lo sappiamo bene qual è la regola del capitale: trovare sempre qualcuno disposto a produrre al prezzo più basso.
Ecco perché il capitalismo ama l’immigrazione di massa: perché per un verso essa fornisce braccia a basso costo e, in maniera sinergica, consente al capitale di abbassare in generale i costi della forza lavoro grazie alla concorrenza al ribasso.
Si aggiunga poi il fatto che l’immigrazione di massa permette al capitale di creare lotte orizzontali fra gli ultimi, divisi ora tra migranti e autoctoni.
Ma il neoliberismo cosmopolita usa a proprio beneficio, va sottolineato, anche la questione ambientale.
Lo fa nella forma di un ambientalismo neoliberale che si determina precipuamente come green economy, vale a dire fonti rinnovabili di profitto per i padroni del mondo. Questo è il segreto della green economy, che per un verso finge di affrontare la questione ambientale quando in realtà semplicemente non l’affronta. O meglio la muta in profitto come Re Mida che tutto mutava in oro.
Analogamente il turbo capitale tutto cambia in profitto e fa in modo che il vero ambientalismo, quello anticapitalistico, non possa affermarsi nascosto dal neo ambientalismo neoliberale che giustifica i rapporti di forza fingendo di prendersi cura dell’ambiente.
Ecco dunque, una volta di più, come le sinistre fucsia risultino complementari rispetto alla destra bluette del danaro e come la capitana Carola Rackete possa egregiamente svolgere il suo ruolo di punto di riferimento strategico per l’ordine padronale globocratico dominante, quello che si presenta anche in forma progressista e in tinta arcobaleno.
Quell’ordine dominante che le sinistre fucsia, si badi, non contestano, ma che anzi suggellano e puntellano sotto le insegne del neoliberismo progressista. Ecco perché, Carola Rackete piace tanto all’ordine dominante.
Ecco perché ella rappresenta al meglio le sinistre fucsia, ambientali, neoliberali e global capitalistiche.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro