Nella torrida estate romana, Lotito si sta prendendo la scena. Non per i colpi di mercato, con la Lazio che ha tesserato i soli Castellanos e Gonzalez, ma per le mosse con cui il presidente biancoceleste sta scal(d)ando la politica.
Nei giorni scorsi, un emendamento da lui proposto e una nomina da lui suggerita hanno riportato il patron laziale al centro della scena. In particolare, l’emendamento prevederebbe la possibilità di sanare con uno sconto le situazioni debitorie con lo Stato che vanno avanti da oltre 15 anni. Guarda caso, tra le società e le persone che rientrerebbero in questa normativa ci sarebbero proprio la Lazio e Claudio Lotito, primo firmatario della misura. Ma altro che legge ad personam, dice lui: “Con tutti i soldi che ho pagato, pensate davvero che due spicci mi cambino la vita? Ho dato oltre 100 milioni allo Stato per un debito che manco avevo fatto io, dovrebbero chiamarmi Robin Hood. È come la buona condotta nel penale: dobbiamo incentivare i bravi contribuenti per cambiare la percezione del Fisco. È l’eredità di Berlusconi: lui voleva un’agenzia delle Entrate equa e rispettosa, non degli aguzzini. Che male c’è a premiare chi da 15 anni fa il suo dovere?”. Il viceministro dell’Economia Leo, però, ha fatto muro, scatenando le ire del patron biancoceleste. Secondo quanto riportato da Repubblica, gli avrebbe detto: “Claudio, sei una persona di buon senso. L’imposta è sempre dovuta, va pagata. Un conto sono le sanzioni e gli interessi, un altro l’imposta”.
Ma non finisce qui, perché un’altra idea di Lotito è stata la nomina di Marco Mezzaroma a capo di Sport e Salute, un’azienda controllata al 100% dallo Stato che si occupa di gestire il settore sportivo. Mezzaroma e Lotito si conoscono bene: sono l’uno il cognato dell’altro, nonché ex soci d’affari (condividevano la proprietà della Salernitana). Neanche a dirlo, tra i beni a disposizione di Sport e Salute c’è lo Stadio Olimpico, dove la Lazio gioca le partite domestiche, e per il cui affitto la società ha una pesante situazione debitoria con l’ente pubblico. Secondo quanto riportato da Matteo Pinci di Repubblica, “la Lazio ha con Sport e salute — stando alla semestrale del club biancoceleste — 786 mila euro di debito per i canoni di utilizzo dello stadio Olimpico. E altri 600 mila euro per fatture non emesse. In tutto, quasi 1,4 milioni. […] Lotito avrà un interlocutore privilegiato con cui discutere l’affitto”.
Nel frattempo, se sul fronte politico Lotito segna gol a raffica, il mercato della Lazio, al 29 luglio, langue. Tant’è che Sarri sta perdendo la pazienza. Al termine del ritiro di Auronzo, il mister laziale ha detto ai tifosi di volere quattro acquisti. Di vicino sembra esserci il solo Djibril Dow, in uscita dall’Eintracht Francoforte, su cui peraltro Sarri non è parso troppo convinto e anzi, riporta tuttomercatoweb, si è anche sentito scavalcato. Per i restanti tre nomi resta un solo mese e manca ancora quel profilo top capace di non far rimpiangere l’addio del totem Milinkovic-Savic. Più che tessere trame a Montecitorio, Lotito dovrebbe concentrarsi sulla Lazio e i suoi tifosi, visto che il prossimo anno c’è una Champions League da onorare. Come direbbe lui con uno dei suoi amati latinismi, “tempus fugit“.