Un caso eclatante che deve farci riflettere profondamente. Il più grande attore del mondo – in quel momento lo era – viene messo alla gogna a causa dei soliti sospetti. Poi l’assoluzione, sia in Gran Bretagna che negli USA, su nove capi di accusa molto pesanti, quasi tutti legati ad abusi sessuali.
“Quello di Kevin Spacey è un caso eclatante, noi abbiamo visto la cancel culture colpire in maniera devastante. E’ stato tolto dai titoli di coda dei suoi film, cancellato dall’ultima serie che stava girando… ha subito tutte le pene dantesche per poi risultare innocente. Dovrebbe essere un film, invece è la realtà. Questo è il dramma”.
Ma il commento di Tommaso Cerno, direttore dell’Identità, a Lavori in Corso nasconde un retropensiero amaro: “Il fatto che in molti pensano che Spacey sia innocente perché lo ha potuto dimostrare – mentre altri non possono – potrebbe portare nell’immaginario collettivo a pensarlo come qualcuno che non si sa comunque bene cosa abbia fatto“.
“Tu hai un certo potere economico e quindi si potrebbe pensare che sei innocente non tanto perché lo sei, ma perché in qualche modo lo hai dimostrato mentre gli altri pagano. Questo è il grande problema: non è tanto la giustizia che deve essere uguale per tutti, dovremmo più essere noi tutti uguali davanti alla giustizia“.
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