Come con il Covid, e i virus in generale, tali nuove emergenze si accaparrano dei nomi. Certo, non è una novità.
Ma di questi tempi è sempre doveroso e rilevante prendere atto di determinati avvenimenti.
La nuova allerta meteo viene ora chiamata “Caronte“, facendo così riferimento al traghettatore dell’Ade, e attribuendo all’allerta stessa le stesse caratteristiche degli orrendi ed oscuri inferi in cui la figura mitologica trasporta le anime.
Un caldo torrido, quasi mortale: è quello che nell’ultima settimana ci raccontano i principali media.
“Previsioni Meteo, Caronte porta tempeste di calore e notti tropicali. Caldo record a Roma: previsti 43 gradi“, scrive la Repubblica.
Lo stesso allarme lo lancia il Corriere della Sera addirittura aggiungendo un numero molto più alto e spaventoso: “Picco di 48 gradi in Sardegna“.
La vera paura che però potrebbe innescarsi è quella dei vari allarmismi.
Siamo così certi che temperature lanciate sui siti d’informazione siano veritiere, ma soprattutto, precise?
Già Fabio Duranti in collaborazione con Sapiens, di Mario Tozzi, ha preso provvedimenti ed ha installato il classico strumento adibito alla misurazione della temperatura: il termometro, ovviamente. Installato con tutte le specifiche del caso, la temperatura nell’abitazione a nord di Roma non superava i 33,3°C. Il forecast ufficiale ne prevedeva invece 41,5 alle 16 circa.
Ad opporsi alla narrazione più diffusa, è la stessa aeronautica Militare, che nella giornata di ieri, quella da tanti lanciata in allerta 42/43° C, segnala un picco di 40°C, temperatura arrotondata per eccesso, come ci confermano loro stessi, per problemi tecnici.
Circa la stessa temperatura, nella medesima ora, del termometro di cui già parlavamo.
Per spiegare il perché allora di tali allarmanti e sensazionalistiche previsioni, poi spesso non verificatesi, interviene Alessandro Meluzzi in diretta a Un Giorno Speciale.