Sui tabloid inglesi negli ultimi giorni ha fatto scalpore la notizia che riguarda Nigel Farage, uno dei maggiori esponenti del movimento inglese a favore della Brexit, il quale si è visto cancellati i propri conti presso la Coutts Bank, una banca privata britannica che accoglie clienti multimilionari e i rispettivi patrimoni.
La notifica dell’espulsione di Nigel Farage dal novero di clienti della banca arriva a Marzo, inizialmente la motivazione a cui pensano i giornali è la mancanza dei fondi necessari nei conti del politico britannico per continuare ad usufruire dei servizi di Coutts, banca facoltosa.
Farage, in seguito all’accaduto, grida allo scandalo e al complotto politico: sui suoi profili social legge il report ufficiale della banca in cui vengono fornite le reali motivazioni in merito alla questione.
Coutts dichiara all’interno del report che Nigel Farage soddisfa a pieno i requisiti economici richiesti, ma in passato ha rilasciato dichiarazioni in merito alla Brexit, ai vaccini, a Donald Trump che si discostano largamente dai valori e dalla visione della banca e si riserva la decisione di non trattenerlo come cliente.
“Il nocciolo della questione, dunque, è che un personaggio politico, in virtù delle sue posizioni politiche controtendenza, viene privato della possibilità di usufruire di servizi ordinari per un cittadino” spiega Francesco Borgonovo “ci si augura, a questo punto, che il cosiddetto capitalismo di sorveglianza non vada in questa direzione. Come le policy di Facebook e Instagram negano agli utenti di esprimere opinioni contrastanti, anche le banche ora allontanano i propri clienti per discordanza di ideali.”