L’omicidio di Mauro De Mauro, quello di Pier Paolo Pasolini e quello di Enrico Mattei hanno davvero un filo unico. E la cosa assurda diceva Pasolini: “Possibile che gli altri intellettuali, che gli altri giornalisti non riescano a vedere quello che è chiaro sotto gli occhi di tutti“. Questo era quello che lo frustava di più. Questo è un senso di impotenza e di frustrazione che prova chiunque riesce a vedere delle cose palesi, che gli altri invece fingono o davvero non riescono a vedere.
Anche quello che è successo ad Olivetti, ufficialmente non è stato ucciso si dice che sia morto d’infarto mentre viaggiava da solo su un treno diretto in Svizzera. Però anche lì apro una parentesi importante. Diciamo che se non è sicuro il ruolo della CIA e degli americani dietro la sua morte, lo è sicuramente dietro la distruzione dell’Olivetti. Eppure aveva creato il primo computer al mondo superando addirittura gli americani. Quindi questi sono eventi della storia italiana che noi non possiamo lasciare ai posteri così come li hanno raccontati i vincitori.
Perché se è vero che la storia la scrivono i vincitori, noi non possiamo dichiararci dei vinti in questo caso. E lasciare che passi quella versione.
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