Vi è una notizia sulla quale, a mio giudizio, è d’uopo portare l’attenzione e far valere, come usa dire, le lenti del pensiero critico. La notizia riguarda le proteste che stanno letteralmente mettendo a ferro e fuoco la Francia in queste ore. Proteste che originano dalle banlieue e dai luoghi disagiati delle città. Proteste di cui, curiosamente i media, non solo italiani, tendono a tacere circa le vere ragioni per cui, in sostanza, esse stanno nascendo. Detto altrimenti, una sorta di mistero sembrerebbe essere per quali ragioni stanno i francesi protestando in maniera tanto accesa e direi non inappropriatamente incendiaria, dati gli incendi che stanno sconvolgendo la Francia e dato il livore che si sta scatenando, ci sono stati già due morti. Avrete fatto senz’altro caso del fatto che quasi nulla si dice da parte dei media sulle ragioni di queste proteste, perché per i media, si sa, vanno dette, celebrate e onorate solo le proteste inoffensive rispetto all’ordine neoliberale e magari anzi funzionali rispetto alla sua logica. Tali sono, ad esempio, le proteste dell’arcobaleno o quelle green modalità piccola scandinava Greta Thumberg. Queste sono proteste inoffensive rispetto alla logica della valorizzazione del valore e di più funzionali rispetto alla logica del turbo capitalismo. Ed è proprio per questo che vengono osannate a tutta pagina dai giornali.
E invece nulla apprendiamo o quasi nulla circa le proteste che i francesi stanno conducendo in tutta la nazione in queste ore. I francesi, infatti, stanno protestando esattamente contro l’ordine neoliberale, contro il volume di miseria, di degrado, di oppressione e di mortificazione che esso quotidianamente va producendo. E peraltro celebra tutto ciò come progresso. La nobile voce con cui viene ormai giustificato ogni ingiustificabile. Per questo motivo le proteste dei francesi vengono demonizzate e nemmeno chiarite nelle loro ragioni, e ciò in una modalità demonizzante e liquidatoria che ben rivela come l’ordine neoliberale non possa gestirle né sussumere sotto di sé, ma possa unicamente combatterle e avversarle in ogni guisa, come appunto sta facendo. Sappiamo che Macron, uomo Rothschild, uomo bancario, uomo che rappresenta la plutocrazia neoliberale sans frontières, sta usando, il pugno di ferro e sta letteralmente impiegando la violenza per reprimere queste proteste. Queste proteste che ricordavo poc’anzi, non sono assimilabili dall’ordine neoliberale, proprio perché mettono in discussione esattamente l’ordine neoliberale, il quale replica dispiegando la violenza nella sua forma più radicale. Questo è il punto fondamentale. Del resto non è passato molto tempo da quando un precedente presidente di Francia, Hollande, ebbe a definire gli abitatori delle banlieue sdentati, con ciò rivelando l’odio di classe che i gruppi dominanti nutrono per gli sconfitti della globalizzazione o meglio ancora, della globalizzazione.
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