Il cosiddetto capitalismo di sorveglianza che cerca di invadere ogni aspetto della vita dell’individuo si è fatto spazio all’interno delle logiche che regolano la società odierna anche grazie al fatto che non ci siano più valide alternative da contrapporgli. Ai tempi dell’Unione Sovietica la dittatura rappresentava un nemico da abbattere e l’occidente aveva l’obbligo di riconsegnare ai cittadini un esempio positivo in termini di apertura mentale, ampiezza di vedute e credibilità degli ideali.
“Caduti i mostri del ‘900 e le grandi ideologie, il liberalismo è rimasto l’unica alternativa possibile ed ha mostrato la sua faccia più crudele, le grandi personalità che si fregiavano di interpretare al meglio il ‘liberalismo reale‘ hanno avuto così l’opportunità di agire indisturbati senza l’intromissione di alcun nemico esterno” ci spiega Francesco Borgonovo.
“Ci sono stati, in tempi più recenti, nemici esterni come il terrorismo islamico che hanno contribuito ad aumentare il grado di sorveglianza da parte del modello liberale” continua Borgonovo “in questo momento, in mancanza di nemici esterni, si cercano nemici interni, i sabotatori a cui addossare le colpe come no-vax, putiniani, traditori, negazionisti climatici.
Ci stiamo muovendo verso una dimensione autoritaria che non fa onore al modello utopistico di liberalismo che c’eravamo immaginati”