“We are here, we are queer, we’re coming for your children“, tradotto in italiano: “Noi siamo qui, noi siamo stravaganti e stiamo venendo per i vostri bambini”. Un video registrato durante la manifestazione LGBTQ+ a New York vede appunto un gruppo di persone intonare questo macabro coro. Secondo Vanni Frajese non siamo di fronte al caso, alla follia di pochi o ad un caso isolato: “I Russi all’epoca iniziarono a capire che se vuoi forgiare gli uomini del domani a tua immagine e somiglianza, e non liberi di essere invece qualche cosa di assolutamente libero e spontaneo, devi andare sui bambini.
Se guardate adesso, c’è uno sdoganamento costante del male, all’interno di ciò che sono i prodotti che devono essere consumati mentalmente dai bambini. Quindi parlo dei libri, parlo dell’educazione sessuale nella scuola. Adesso c’è l’OMS che sta facendo questo nuovo piano per cui il bambino ha il diritto ad esprimere la propria sessualità già nei primi anni di vita. C’è tutto un progetto scritto dove l’OMS consiglia una rapida accelerazione di quella che è la conoscenza del proprio corpo è discoperta la propria sessualità.
Questa è la maniera perfetta per distruggere il senso della magia della sessualità. Il bambino deve giocare, non deve pensare alla sessualità, come invece vogliono fare, proprio per deviare quello che è il flusso naturale del bambino verso il gioco, verso la gioia, verso il dono, verso qualunque cosa di bello”.
Anche Alessandro Meluzzi pensa che ci sia un chiaro disegno dietro ad alcune dinamiche sociali come quelle che si manifestano furante alcune manifestazioni: “Dobbiamo focalizzarci un attimo sulle finalità più profonde di questo schifo. Perché direi c’è uno schifo che si definisce da solo, perché legato a delle persone gravemente disturbate che definiscono se stesse come stravaganti. Ma dovrebbero utilizzarne altre, che non voglio usare per non essere radiato dall’ordine dei medici”.