Prima o poi sarebbe dovuto accadere e adesso puntuale l’ordine del discorso dominante lo ha fatto davvero. è stato infatti proposto d’introdurre il reato per negazionismo climatico. Come per la peggiore distopia, anche nella nostra ordinaria realtà, arriva la novità che non era difficile prevedere.
Bonelli, l’uomo delle sinistre liberali e dimentiche della questione sociali, ha lanciato la proposta di introdurre questo reato che è a tutti gli effetti un reato di opionione dato che si troverebbe impuntata la colpa di negazionismo climatico ogni persona che osasse contrastare tesi divergenti rispetto al pensiero unico politicamente corretto.
La lotta contro le fake news diventa usbergo per giustificare la persecuzione di ogni opinione vagamente divergente dall’ordine dominante, dunque dalla violenta dominante con cui gruppi egemonici amministrano il consenso a loro beneficio esclusivo. Diceva Karl Marx che le idee dominanti sono quelle della classe dominante. Possiamo ben dire che la lotta contro le fake news diventa strumento di questa lotta di classe e perseguitano tutte le altre posizioni liquidandole come fake news.
Verrà liquidato e punito chiunque oserà dissentire rispetto alla tesi imposta di volta in volta dall’ordine del discorso, magari semplicemente ricordando che i disastri ambientali sono cagionati da quel capitalismo che ora con la green economy finge di voler porre rimedio. Se è idiozia negare che l’ambiente sia devastato non meno idiota è fingere che non sia l’ordine capitalismo a realizzare tale devastazione.
Sta prendendo piede un pericoloso discorso che usa il discorso dell’ambiente in chiave emergenziale cioè per imporre misure emergenziali che non si potrebbero imporre in condizioni di normalità ma che giustappunto l’emergenza ingigantita rende necessarie. Per questo il neoliberismo vive di emergenze e per questo dopo l’emergenza epidemica sia arrivato il turno dell’emergenza climatica e ambientale.
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