Il fuoco della tensione bellica si espande in Africa.
A pochi giorni dal vertice Russia Africa di quest’anno dove Putin ha promesso l’invio gratuito di grano ai paesi più poveri, esplode una ribellione da non sottovalutare in Niger. Il Governo di Mohamed Bazoum è attualmente sotto controllo dei golpisti.
Non il primo colpo di Stato quello di questi giorni: avvenne anche nel 2021, a pochi giorni dell’elezione di Bazoum.
Al centro del caos però si inserisce anche la Francia di Macron, che ha sospeso gli aiuti al Paese dopo il golpe.
I filo-golpisti hanno infatti manifestato contro l’ambasciata francese di Niamey, la capitale del paese, tentando anche di entrare nell’edificio. Quello che però cattura l’attenzione è la larga presenza di bandiere russe tra i civili.
“Viva Putin, viva la Russia“, è il grido che risuonava tra i manifestanti che sono insorti proprio nei giorni del vertice con il presidente russo protagonista. Una reazione che ha suscitato la risposta e la condanna generale, a partire dallo stesso Macron.
“Non tollereremo alcun attacco contro la Francia e i suoi interessi“, conferma l’Eliseo.
“Chiunque attaccherà i cittadini, l’esercito, i diplomatici e le imprese francesi vedrà la Francia replicare in modo immediato e intrattabile“.
La promessa sarebbe quindi quella di un possibile intervento militare francese in terra nigerina. E’ la stessa organizzazione di Omar Tchiani, leader dei golpisti, ad avvertire di un possibile attacco. Un pretesto, secondo i golpisti, per intervenire con la forza nel Paese.
Anthony Blinken, Segretario di Stato USA, condanna duramente il golpe e auspica il “ripristino della democrazia“.
Nonostante il sentimento favorevole nei confronti di Putin, anche la Russia si aggrega formalmente ad un ritorno alla stabilità, fa sapere il portavoce Dmitri Peskov. Nel frattempo l‘Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, ribadisce l’ultimatum: 7 giorni per riportare l’ordine, o il pericolo è quello di un intervento militare.
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