È stato approvato in Consiglio dei Ministri il nuovo codice della strada voluto da Matteo Salvini. Le nuove norme prima di essere definitive passeranno dal parlamento per essere prima discusse e poi approvate. Le principali novità riguardano al momento l’estensione a 3 anni delle già presenti limitazioni per i neopatentati. Nel caso in cui si sia superato il limite consentito per legge di tasso alcolico alla guida, e se presente una recidiva, la patente viene ritirata a vita, qualunque sia il livello alcolico. Sono presenti altre norme che riguardano i monopattini e i già discussi limiti di velocità, che il Ministro vorrebbe alzare.
La proposta è quella di superare gli arcaici 130 solamente in alcuni tratti. Quelli che, per intenderci, hanno possibilità al lumicino di vedere incidenti, secondo dati.
Dati che però non vengono tenuti in considerazione quando a Salvini si rimprovera ironicamente di “Superare il limite” su Repubblica. Eppure nelle autostrade italiane il tasso di mortalità è tra i più bassi rispetto ad esempio ai tratti urbani, senza contare che non trova supporto nei dati il legame tra velocità e incidenti.
“Se andiamo a vedere sul sito dell’Unione europea, l’Italia è quella che ha la maglia nera in incidenti sostanzialmente, senza contare l’est Europa. Gli incidenti e le vittime della strada avvengono solo per il 9% in autostrada. Il restante 91%, che avviene in altri tratti, ha come cause alcol, droghe, manti stradali dissestati: la velocità è una eventuale conseguenza, tanto che in autostrada in Germania per lunghe tratte non hanno limiti di velocità“. Ma gli incidenti non sono più numerosi che da noi.
Il focus di Fabio Duranti a ‘Un Giorno Speciale’.