Guerra russo-ucraina: siamo al giorno 513 e non cessano tra i due paesi offensive e controffensive belliche. Nella giornata odierna la Russia ha attaccato la città ucraina di Odessa con missili da crociera Kalibr dal Mar Nero, la città è ormai al centro del mirino russo da quattro giorni. L’obiettivo in questo specifico frangente è stato chiaro: fermare l’export del grano ucraino che transita per il Mar Nero. Così, dopo il blocco del relativo accordo internazionale ONU, il nuovo attacco sferrato da Putin ha distrutto ben 100 tonnellate di piselli e 20 tonnellate di orzo, mettendo così in seria difficoltà il mercato agroalimentare ucraino.
Il Presidente Bielorusso Aleksandr Lukashenko ha dichiarato: “Il grano oggi è simile alle riserve auree: sempre utile e in costante aumento di prezzo”. Inoltre, la Coldiretti evidenzia come la Russia alimenta la sua assoluta leadership come maggior esportatore mondiale di grano. Le principali destinazioni sono Medio Oriente, Nord Africa e Asia Centrale: “La Russia ha registrato un nuovo raccolto record di 153-155 milioni di tonnellate di cereali tra i quali il raccolto di frumento dovrebbe attestarsi a 85 milioni di tonnellate. Egitto, Iran, e Algeria sono tra i Paesi che dipendono maggiormente dal grano russo. In Ucraina al contrario, considerata storicamente il granaio d’Europa, la produzione di grano dovrebbe registrare, nel 2023/24, un notevole calo, a causa della guerra con la Russia, con il raccolto che dovrebbe attestarsi a quota 17,5 milioni di tonnellate, il livello piu’ basso da oltre un decennio“.
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