Ci sono dei vertici della piramide. Ci sono dei vertici nel cartello finanziario che non hanno assolutamente nulla a che vedere con quelli che invece sono stati i burattini, utilizzati dai veri burattinai in Italia. Burattini come ad esempio Licio Gelli, o Sindona, o Calvi.
Gli ultimi due hanno fatto una fine bruttissima. Uno è stato trovato impiccato sotto un ponte di Londra.
Sindona invece è stato avvelenato in un carcere di massima sicurezza. Chi poteva fargli bere un caffè avvelenato in un cella di massima sicurezza? Soltanto i servizi, quei servizi che ovviamente erano teleguidati dagli apparati angloamericani.
Perché i nostri servizi in quegli anni non avevano assolutamente nessuna voce in capitolo.
Questo serve per farvi capire come abbiano invece depistato l’opinione pubblica italiana.
Ma perché l’hanno voluta depistare in questo modo nel corso di tutti questi anni?
Perché ovviamente se io adesso raccontassi e chiedessi alla gente “chi è stato il grande burattinaio durante la strategia della tensione?”, tutti mi farebbero il nome di Licio Gelli.
E dato che Licio Gelli non c’è più, dato che la P2 è stata sgominata, e dato che ci sono state una serie di inchieste, visto che è stata esposta mediaticamente, questo vorrebbe dire che neanche “il grande burattinaio” ha potuto qualcosa contro lo stato italiano, che ci fanno credere aver vinto durante la strategia della tensione, proprio perché queste organizzazioni sono state sgominate. Nulla di più sbagliato, nulla di più falso. Proprio perché i grandi burattinai, invece, non sono mai stati colpiti da un’inchiesta, sono rimasti intoccabili.
Hanno potuto agire negli anni, hanno potuto dare continuità alla loro agenda e hanno potuto trovare i sostituti quando ovviamente un sistema doveva passare in mano ad altri. Ed è il motivo per cui operano indisturbati ancora oggi.
Ovviamente non è Allen Dulles ad operare, morto ormai da tanti anni.
Ci sono uomini che loro stessi hanno formato negli anni e che stanno portando avanti la stessa agenda: l’ultimo rimasto in vita di quello specifico cartello degli anni ’50 è soltanto Henry Kissinger. Ha compiuto oltre 100 anni di recente.
E’ stato formato da Allen Dulles. Si è formato a fianco a David Rockefeller, che era colui che nei documenti ufficiali finanziava Allen Dulles, John Foster Dulles e William Donovan anche all’interno dell’ACUE, il Comitato Americano per la nascita dell’Unione Europea.
L’Unione Europea che viviamo oggi è nata da un comitato americano che era gestito ai vertici proprio da Allen Dulles e William Donovan.
Si vede da documenti ufficiali presente ne “Il Cartello Finanziario”, che tutti quelli che nei nostri libri di storia risultano essere i padri fondatori dell’unione Europea, da Altiero Spinelli, a Churchill, da Schuman a Monnet, andavano tutti col cappello in mano a chiedere fondi a personaggi come Dulles, ossia ai capi dell’intelligence americana.
Chiedevano soldi, chiedevano assistenza per portare avanti il progetto di “Unione Europea”.
Quel progetto che poi oggi si è concretizzato. Non domandatevi come mai oggi l’Europa che stiamo vivendo sia così antidemocratica ed elitaria. Tutto s’intreccia. Unione Europea, strategia della tensione, Tangentopoli, Enrico Mattei, Aldo Moro, Olivetti: tutto collegato.
Tutto riconducibile ai vertici del cartello finanziario. Se è vero che la storia la scrivono i vincitori, è anche vero che chi non si ritiene un vinto, quella storia ha il dovere di riscriverla.
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