Chi si aspettava che le sanzioni alla Russia non avrebbero avuto l’effetto desiderato?
Nonostante le previsioni generali da parte di Unione Europea e compagnia, Putin non sembra essere poi così danneggiato.
Lo diceva lo scorso maggio anche il Corriere della Sera: “La Russia quest’anno crescerà più di Germania e Gran Bretagna“, parlando di “falla nelle sanzioni”. Riportava infatti che il Fondo Monetario Internazionale ha previsto per la Russia una crescita del 0,7% solo nel 2023, 1,3% nel 2024, al contrario delle previsioni dei più che profetizzavano decrescite fino al -10%. “Sono le sanzioni più dure mai comminate e in qualche giorno porteranno al collasso l’economia russa“, diceva Enrico Letta alla conferma dei primi pacchetti di sanzioni.
Stando però ai dati sopracitati, la Russia quest’anno ha superato Germania e Gran Bretagna. E l’Italia?
Proprio qualche giorno fa arrivava l’amara sentenza: per il bel Paese c’è un -0,3% nel PIL, conferma l’Istat.
Michele Geraci, ex Sottosegretario di Stato al Ministero dello sviluppo economico nel Governo Conte I, ha reagito così su Twitter.
In diretta a Lavori in Corso, commenta i dati fuoriusciti.
Solo pochi giorni fa, sempre parlando di accordi economici e “vantaggi”, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito il memorandum sulla Via della Seta, firmato dal Conte I, un accordo “scellerato” e “svantaggioso”.
Geraci, che era al Governo, prevede cosa succederà a seguito della decisione sull’accordo: “La decisione di uscire o meno ancora non è stata presa. Se si uscirà, è chiaro che il nostro export crolla, questo ve lo dico in anticipo così poi voi sapete che non sarà una sorpresa“.
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