Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tornato a parlare, anche se implicitamente, della gestione della pandemia e della campagna vaccinale. Il tutto è avvenuto durante la “Cerimonia del Ventaglio“, quando Mattarella si è detto preoccupato per le «iniziative di inchieste con cui si intende sovrapporre attività del Parlamento ai giudizi della Magistratura». Sembrerebbe un chiaro riferimento alle commissioni d’inchiesta parlamentare, istituite per fare chiarezza sulle decisioni dei governi nella gestione dell’emergenza Covid.
Le parole del Presidente della Repubblica hanno scatenato la reazione di Alessandro Meluzzi che ha ripercorso la sua carriera politica per motivare una sua riflessione: “Sono stato Deputato e Senatore della Repubblica, ho servito il popolo, servito la Costituzione, ho partecipato a due elezioni presidente della Repubblica, una volta da Deputato e una volta da Senatore. Ho avuto la fortuna di servire un grande Presidente come Francesco Cossiga nella creazione del suo UDR (Unione Democratica per la Repubblica) e sono stato tra i 4 gatti di Cossiga fino alla fine della sua straordinaria esperienza politica e patriottica. Quindi credo anch’io d’aver da dire qualcosa come cittadino e anche come rappresentante dell’istituzione. Sapete che il Presidente del Consiglio propone i ministri e poi deve essere il Presidente della Repubblica ad avvallare la lista. E la scelta delle passate legislature è stata legata alla necessità assoluta di rendere intoccabile l’ex ministro della sanità Speranza. C’è una ragione nobiliare, c’è una ragione politica specifica e non si può non ricordare da quali ambienti politici proviene l’ex ministro Speranza, non si può dimenticare l’appartenenza alla Fabian society. Non si può pensare che anche Mattarella, che pure rappresenta un potere sostanzialmente forte come quello del Quirinale, negli ultimi anni si arrivato ad una estensione del ruolo che è andato ad invadere anche i campi di azione tradizionali del governo democraticamente eletto del Parlamento“.
Ma il vero potere, coloro i quali sono capaci di influenzare le più importanti decisioni a livello politico non risiedono in Italia, infatti, continua Meluzzi: “Questo potere per altro apparentemente forte come quello del Quirinale si scontra contro poteri che sono immensamente più potenti. Vogliamo forse pensare che la Repubblica italiana possa ostacolare le decisioni fatte dall’amministrazione dem americana che ha tra i suoi soci di maggioranza Moderna e Pfizer? Si può forse pensare che una colonia come l’Italia possa autonomamente decidere quali politiche devono essere fatte in materia sanitaria? E Mattarella lasciatemelo dire, lo dico senza nessuna particolare simpatia, né senza particolare comprensione, è anch’esso un vaso di coccio tra vasi di ferro. E quindi questo Paese è una colonia da 70 anni e per il momento continua ad esserlo”.