Quella che prenderemo in analisi oggi sembrerebbe una notizia, riportata dai principali quotidiani, scritta per provocare una risata nel lettore, ma evidentemente non lo è. La notizia in questione, dunque, racconta di una ventitreenne di nome Sara che sostiene di essersi innamorata e conseguentemente fidanzata con il proprio aereo, afferma inoltre che, se la legge lo consentisse, lo sposerebbe.
Secondo la ricostruzione, il vero problema in questa questione, vogliono farci credere sia la legge che è ancora così retrograda da non riconoscere i matrimoni con gli aerei.
La vicenda sembra essere a tutti gli effetti l’esito paradossale del nuovo ordine erotico coessenziale alla logica della globalizzazione liberalnichilista, nuovo ordine erotico in forza del quale gli individui divengono macchine desideranti i cui capricci di consumo debbono potersi realizzare sempre e comunque ed essere riconosciuti dalla legge, che altrimenti si sarebbe al cospetto di una discriminazione contro cui occorrerebbe combattere. Nel quadro alienato del nuovo ordine erotico di completamento del nuovo ordine mondiale liberalnichilista ogni desiderio o capriccio del soggetto diventa per definizione legittimo, fino ad arrivare alla conseguenza per cui, come nel caso di cui stavamo discutendo, il soggetto può legittimamente aspirare al matrimonio con il proprio aereo.
L’idea stessa che non esista una natura o confini porta direttamente e conseguentemente a questo esito paradossale e dai risvolti tragicomici, quello per cui l’individuo può desiderare tutto e pretendere che il suo desiderare tutto debba essere riconosciuto dalla legge. Cosicchè se l’individuo può godere senza limiti o confini, allora diventa legittimo sposarsi con il proprio aereo o magari anche con il proprio gatto. Insomma una società che da tempo ha già del tutto perduto di vista il concetto di libertà che non coincide affatto con la licenza o con il capriccio, una società che ha confuso i diritti con i capricci, la libertà con la licenza e questi sono gli esiti conseguenti a cui porta questo piano inclinato che l’occidente liberalnichilista ha intrapreso per altro continuando in maniera zelante a considerare se stesso come il faro della civiltà umana.
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