Pare che davvero sia suonata l’ultima ora per il famoso reddito di cittadinanza introdotto nel 2018 dal governo gialloverde e ora soppresso, come era stato promesso, dalla destra bluette neoliberale capitanata da Giorgia Meloni.
In compenso, non deve essere omesso, il governo della destra bluette neoliberale continua a sprecare pubblici danari. Non saprei usare altra espressione per le armi a Kiev a beneficio dell’imperialismo a stelle e strisce, rispetto al quale il governo di Giorgia Meloni è completamente subalterno a tal punto da riuscire ad apparire financo più atlantista delle stesse sinistre fucsia che ormai da anni sono il fronte avanzato dell’atlantismo neoliberale.
Non dimentichiamo neppure che il governo della destra bluette di Giorgia Meloni, oltre a continuare senza posa a sprecare pubblici danari per le armi a Kiev a beneficio dell’imperialismo a stelle e strisce, ha anche avuto modo di sprecare pubblici danari per i vitalizi che, come sapete, sono stati ripristinati proprio grazie a questo governo che ogni giorno di più appare la semplice continuazione, peggiorativa, se mai è possibile, del precedente governo dell’euroinomane di Bruxelles Mario Draghi.
Si può dire tutto quel che si vuole sul reddito di cittadinanza e non è invero difficile muovere critiche anche piuttosto acuminate. Ad esempio, si potrà dire che il reddito di cittadinanza è stato utilizzato male, che è stato impiegato a mo’ di strumento di consenso da parte del Movimento 5 Stelle che lo ha fortemente voluto. Si potrà altresì dire che è divenuto l’ennesimo strumento di assistenzialismo all’italiana e che, in fondo, da strumento volto a favorire la sopravvivenza prima che si potesse trovare un impiego, si è mutato in una sorta di sostegno permanente per i più deboli.
Tutte tesi che hanno un fondo di verità e che è giusto sottolineare e riproporre. E tuttavia va anche detto che, per una volta tanto, con il reddito di cittadinanza i pubblici danari sono stati utilizzati per essere buttati non verso l’alto, ma verso il basso, cioè verso i più deboli, gli sconfitti della globalizzazione neoliberale, i ceti meno protetti, coloro i quali faticano letteralmente a sopravvivere.
Soldi gettati non verso l’alto, cioè verso le banche e gli oligarchi del capitale, come da sempre avviene e come continuerà ad avvenire. Già questo, in effetti, dovrebbe indurci a riconoscere che il reddito di cittadinanza era in fondo meno osceno di molte altre cose che abbiamo visto e che continueremo a vedere. Se non altro, lo ripeto, era uno strumento welfarista, poco criticabile finché vogliamo, nei suoi modi e nei suoi usi. E tuttavia segnava una linea diversa rispetto a quella abituale, prima e abituale anche ora.
Alcuni di voi ricorderanno senz’altro l’espressione eloquente di Zingaretti, che su La 7 ebbe a definire il reddito di cittadinanza una pagliacciata. Ancora una volta destra bluette, sinistra fucsia risultano coerenti fra loro in quanto espressioni fintamente oppositive del medesimo ordine neoliberale.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro