Nelle ultime settimane è andata in voga una raccolta firme istituita dai partiti d’opposizione.
Per cosa si firma? Salario minimo a 9 euro: è il tema che l’opposizione sta portando avanti da qualche tempo.
Una raccolta firme che da giorni pare avere numeri impressionanti. Addirittura i consensi sarebbero arrivati ad un totale di 200mila firme.
Un risultato che viene celebrato a gran voce sui vari social dai principali promotori della raccolta.
“In pochi giorni la petizione per il #salariominimosubito ha quasi raggiunto 200.000 firme – esulta Carlo Calenda su X (Twitter) – Un grande risultato che dimostra che il Paese è con noi“. Come ha però già più di qualcuno constatato, la petizione online presenta una falla: il sito accetta qualsiasi mail, nome, cognome e CAP, consentendo a qualsiasi personaggio reale o non a firmare per il salario minimo.
Nonostante questo difetto, anche Sandro Ruotolo ex senatore del Partito Democratico celebra il risultato: “In due giorni 200 mila firme. Una marea, un ferragosto unico“. Lo stesso Ruotolo ha avuto anche l’occasione di incontrare un altro personaggio già molto conosciuto dalla politica italiana per chiedergli la firma: Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio, intercettato in una sessione di jogging.
“Cosa vogliamo? Che le gente muoia di fame?” – ha risposto il massimo rappresentante del passaggio all’Euro avvenuto nel 2002.
“E poi io dico: con il salario minimo il sindacato non perde mica il suo ruolo! Il sindacato ha tante belle cose da fare“.
In diretta a Lavori in Corso interviene il sindacalista Savino Balzano: “In pratica, come andare a chiedere ad un gatto di salvare il topo!“