Non vi sarà certo sfuggita una scena memorabile della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, organizzata dalla Chiesa Cattolica alla presenza di Bergoglio. La scena, che giustamente è stata ripresa e commentata da numerosi giornali nazionali e internazionali, ha per protagonista un prete, poco conta il suo nome in effetti. Un prete che, poco prima della messa, intrattiene i giovani posizionandosi alla console e suonando musica techno. Proprio così, un prete che suona musica techno facendo ballare i giovani poco prima che cominci la messa a loro destinata. Si tratta, dicevo, di una scena memorabile che deve essere posta in relazione con altre immagini dei mesi scorsi. Immagini che, se messe una in fila all’altra, ci restituiscono nitidamente il quadro di quella che da tempo vado appellando l’evaporazione del cristianesimo, un fenomeno su cui ha più ripreso e richiamato l’attenzione e che di fatto si caratterizza per essere la fase terminale del cristianesimo.
Quando Nietzsche disse Dio è morto intendeva sostanzialmente alludere anche a questo processo di evaporazione del cristianesimo, a quel trionfo del nichilismo come svalorizzazione di tutti i valori che sembra essere uno dei tratti più peculiari dell’odierna civiltà del nulla, la civiltà tecnomorfa dei mercati. Ordunque scene come quella del prete che entra in chiesa sul monopattino, ricorderete senz’altro, o ancora scene come quella del prete che impartisce la benedizione mediante la pistola d’acqua, sono solo alcune delle tante immagini che, poste un accanto all’altra, ci restituiscono il senso di questa evaporazione tragicomica del cristianesimo. Ebbene, l’evaporazione del cristianesimo consiste appunto anche in questa normalizzazione, direi di più, in questa ridicolizzazione, in questa confusione grottesca tra il sacro e il profano. Confusione in forza della quale il cristianesimo evapora, lo spirito della trascendenza si dissolve, l’eterno viene abbandonato completamente e alla fine diventa del tutto impossibile distinguere ancora tra il buon cristiano e il buon consumatore. Il cristianesimo in tal guisa diventa smart e fluido, semplice raddoppiamento del discorso unico della globalizzazione turbocapitalistica.
Aprendosi al mondo per conquistare il mondo, il cristianesimo finisce per perdersi e per dissolversi nel mondo stesso. Evapora fino a non lasciare più traccia di sé. La Neochiesa liberal progressista di Bergoglio rappresenta il momento culmine di questa evaporazione tragicomica del cristianesimo, laddove la chiesa di Ratzinger aveva provato a porsi come un baluardo di resistenza eroica a questi processi di dissacrazione del sacro e di evaporazione del cristianesimo. Scene ridicole come quella del prete che suona la musica techno alla giornata mondiale della gioventù sono uno dei tanti segnali che ci indicano come l’evaporazione del cristianesimo sia ormai quasi compiutamente avvenuta e stolto sarebbe non prenderne atto, da che essa è tutta intorno a noi. Il cristianesimo ormai è divenuto semplice verbo unico della globalizzazione neoliberale privato di ogni spirito di trascendenza, di ogni anelito all’eterno, semplice raddoppiamento della volgarità del mondo tecnomorfo della civiltà dei mercati.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro