Il 9 Agosto del 1963 nasceva a Newark la voce delle voci. Whitney Houston ha rappresentato per i fortunati che hanno assistito all’ascesa della sua favola e per chi ha ricevuto in eredità i suoi capolavori da ascoltare, una delle più belle storie di musica di tutti i tempi.
Non vogliamo raccontare degli anni nebbiosi di una pop star internazionale in preda ai fumi delle sostanze, della tragica scomparsa nel Febbraio del 2012 o di un matrimonio violento che l’avrebbe segnata per sempre. A 60 anni dalla nascita di una stella, vorremmo celebrare soltanto la sua luce e non le tante ombre che l’avrebbero poi spenta nella stanza di un hotel di Beverly Hills.
Soprannominata “The voice” non a caso, Whitney Houston è stata, e lo sarà per tanto tempo ancora, la voce pop più influente della storia. Il timbro potente e preciso, dotato di una magia che va oltre la mera tecnica canora, rimarrà per sempre impresso nelle memorie di chiunque abbia ascoltato capolavori come ‘I Have Nothing‘ o ‘I Wanna dance with somebody‘, o da chiunque si sia lasciato trascinare in un lento sulle note di ‘I Will Always Love you‘. Proprio quest’ultimo brano, scritto da Dolly Parton e inserito nella colonna sonora del film “The Bodyguard” in cui Whitney recita da coprotagonista al fianco di un fascinoso Kevin Costner, segnerà per sempre la carriera della cantante americana diventando il singolo più venduto nella storia da una cantante femminile e il quinto singolo più venduto di sempre.
La sua carriera abbagliante, che non avrebbe bisogno di numeri per essere raccontata, vanta, tra gli innumerevoli riconoscimenti ricevuti, “soltanto” 200 milioni di album venduti, 6 Grammy Awards e 22 American Music Awards oltre ad altrettanti premi internazionali.
Chissà se quella ventenne di periferia, mentre si esibiva nei piccoli club trasandati dell’hinterland newyorkese, avrebbe mai immaginato di diventare un’icona dello star system internazionale, la voce femminile più amata della storia della discografia moderna e l’ispirazione di chiunque dopo di lei avesse tentato di vivere un sogno chiamato pop.
Quello di cui siamo certi è che “la gente ha bisogno di qualcuno da ammirare”, citando ‘Greatest Love of All‘, e noi avremmo ancora bisogno di ammirare quella luce che, seppur spentasi troppo presto, ha illuminato le favole, gli amori e i sogni di milioni di persone nel mondo. Una luce chiamata “The voice”, una luce chiamata Whitney Houston.