“Quello che stiamo vivendo è la morte cerebrale della NATO”. Sono parole del 2019 quelle di Emmanuel Macron, ma le ennesime di una tradizione di attriti tra la Francia e l’organizzazione militare atlantista che molto possono dire sul presente.
Un presente in cui Giuliano Amato pretende le scuse di Macron per la tragedia di Ustica, senza però portare prove a suffragio di questa uscita in ritardo di 40 anni.
Perché collegare i due filoni? Perché a detta di Gabriele Guzzi, economista e docente di storia economica, sarebbero in realtà indissolubili per capire effettivamente perché Amato se ne sia uscito così in ritardo di qualche decennio.
Ascoltate il suo intervento da Francesco Borgonovo.
Gli Stati Uniti…
“Con la guerra in Ucraina gli Stati Uniti vogliono mettere definitivamente al guinzaglio l’Europa. L’Europoa è fatta, come noto, dall’asse franco-tedesco.
La Germania è stata umiliata col sabotaggio del Nordstream 1 e 2, quindi con la distruzione del suo piano energetico e industriale che stava perseguendo da almeno 25 anni. La Francia viene umiliata nelle sue “post-colonie” e in qualunque pretesa di autonomia rispetto alla NATO, che persegue dai tempi di De Gaulle. Non scordiamoci che Macron recentemente ha usato parole molto negative sulla NATO.
Penso quindi che, sebbene non sapremo mai come Amato ha inteso quelle parole, vadano interpretate come il tentativo di alcuni circuiti vicini agli Stati Uniti di rafforzare la loro presa sull’area culturale, politica ed economica dell’Europa“.
… E l’Italia
“Poi c’è una questione anche di merito: la strage è avvenuta in alcuni anni molto importanti per l’Italia. Nel 1979 l’Italia entra nello SME, il padre ignobile dell’Euro; nel 1981 c’è il divorzio tra Banca d’Italia e Ministero del Tesoro, e non scordiamoci che ai tempi del prelievo forzoso di Amato, si firmò Maastricht. Per cui la vicenda di Ustica è una vicenda oscura tipica della storia italiana. Ci sono servizi segreti deviati, c’è la questione del Mediterraneo, c’è la NATO e ci sono pezzi dello stato italiano che deviano le indagini per motivi oscuri.
Quella vicenda quindi è un simbolo, e chiamarla fuori proprio ora è simbolico.
Tirare fuori questa vicenda proprio ora pone all’attenzione delle connessioni non sufficientemente sottolineate nel dibattito pubblico. Parliamo del nesso tra stragi e perdita di sovranità politica dell’Italia. Il periodo 1979-1992 è proprio quello della svolta politico-economica in Italia“.