Elly Schlein, la guida delle sinistre fucsia neoliberali e postmoderne dimentiche di Marx e di Gramsci, e tutte proiettate sui capricci arcobaleno, è tornata a parlare. E lo ha fatto, come ormai sempre più frequentemente accade, in maniera del tutto surreale.
“Difendiamo la sanità pubblica, pronti a tornare a vincere ovunque“. Queste le parole surreali di Elly Schlein.
Dico parole “surreali” se consideriamo il fatto che debbono essere lette congiuntamente con quelle recentemente pronunziate in relazione al salario minimo. Come noto Elly Schlein sta lottando in difesa del salario minimo, è indubbiamente una lotta sacrosanta, contestando il governo di Giorgia Meloni che ad oggi non ha attuato il salario minimo. Peccato però che le sinistre fucsia neoliberali, di cui Elly Schlein attualmente è a capo, siano state le prime a combattere contro il salario minimo fintanto che erano al governo.
E ora che non sono più al governo, usano il salario minimo come alibi per poter contestare un governo, quello di Giorgia Meloni, che sul salario minimo in realtà sta facendo lo stesso rispetto alle sinistre fucsia.
Ora la questione sulla sanità pubblica sembra essere del tutto analoga.
Elly Schlein, che ora è all’opposizione con le sinistre fucsia, dice di voler difendere la sanità pubblica.
Peccato però che i governi del centro-sinistra, ossia della sinistra fucsia neoliberale, la new left di completamento del nuovo ordine global capitalistico, fintanto che è stata al governo negli anni scorsi, non soltanto non ha difeso la sanità pubblica, ma anzi, direi di più, l’ha martoriata in tutti i modi. Si potrebbe fare un elenco accurato di tutti i tagli alla sanità pubblica che sono intervenuti quando erano al governo le sinistre, non meno delle destre.
Ecco perché le parole di Elly Schlein suonano particolarmente surreali, fuori contesto.
D’altro canto, negli anni duri dell’emergenza epidemica, quando al governo avevamo una sinistra fucsia mischiata col governo dei 5 Stelle, la difesa della sanità pubblica era soltanto retorica. In realtà si diceva che la salute era la cosa più importante soltanto per giustificare le misure repressive del leviatano tecno-sanitario, dai confinamenti domiciliari coatti al divieto di assembramento, dalla limitazione della libertà di circolazione fino all’infame tessera verde della discriminazione e del controllo biopolitico sopra e sotto la pelle.
Insomma, la sanità pubblica non è certo stata difesa dal centro-sinistra, proprio come non l’ha difesa il centro-destra.
E che ora Elly Schlein si intesti la battaglia per la salute pubblica, per la difesa del servizio della sanità nazionale, fa sorridere ma è al tempo stesso tragico, dacché ci segnala il livello in cui è precipitata la politica italiana in cui destra e sinistra, come non mi stanco di ripetere, sono semplicemente le due facce della medesima medaglia o più precisamente, ancora, sono le due ali dell’aquila neoliberale che garantiscono l’alternanza perciò stesso negando le condizioni stesse di possibilità dell’alternativa.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro