Brandizzo, emerge la verità ▷ Balzano: “Non siamo più in grado di mantenere le infrastrutture”

L’incidente ferroviario a Brandizzo, che è costato la vita a 5 operai, si arricchisce ogni giorno di dettagli. Ultimo in ordine cronologico è il video ripreso dai profili social del più giovane tra coloro che hanno perso la vita, il ventiduenne Kevin Laganà. Nel video di più di 6 minuti ad un certo punto si sente pronunciare questa frase: “Ragazzi se vi dico treno andate da quella parte eh?”.

Quando ho letto la notizia della morte di questi operai, mi sono sorpreso di trovare proprio la parola “Operai” in prima pagina su un giornale. Ho la sensazione che di operai si parli troppo poco, e comunque per slogan. Io mi domando per esempio, ma questi benedetti rider di cui abbiamo parlato tanto, che fine hanno fatto? Perché non mi risulta che alla fine abbiano ottenuto un contratto. Poi si arriva ad eventi drammatici, ma per mesi il tema del lavoro resta in secondo piano, rispetto ad argomenti minoritari.

Savino Balzano, scrittore e opinionista, identifica il problema nella situazione di precarietà di molti lavoratori: “La morte di un lavoratore è un dramma che riguarda chi perde la vita, la sua famigli ama in generale il Paese. Una sconfitta cocente che viviamo con tristezza e rammarico. Sulla vicenda ci sarà ancora bisogno di fare luce ma c’è un filo rosso di sangue sui mille morti per lavoro che in Italia registriamo ogni anno da troppi anni. Questo è legato alle condizioni che lavoratrici e lavoratori sono costretti a sopportare per questioni di precarietà. Se uno lavora senza garanzie, in nero, con finte Partite Iva e può essere preso a calci in qualsiasi momento, poi non può pretendere condizioni lavorative che gli garantiscano la sicurezza necessaria”.

Sapere che nel 2023 ci sono 5 operai che stanno lavorando sui binari della ferrovia di notte e che non c’è un sistema per bloccare il treno anche in caso di errori, visto che chi guida il treno non può intervenire, è assurdo. Poi questo sistema di appalti e appaltini forse sfavorisce ancora di più la tutela della sicurezza.

Il pericolo da sventare secondo Balzano è quello di ulteriori privatizzazioni: “Potrebbe venire qualcuno a dire privatizziamo e risolviamo il problema. Vero è che il pubblico è diventato un problema, ma perché sono costantemente tagliate le risorse. Quindi le infrastrutture sia fisiche che software non sono sostenibili economicamente dal nostro Paese. Noi non siamo in grado di decidere del futuro dei nostri figli, perché dipende tutto da qualche burocrate di Bruxelles“.