Borgonovo intervista Franco Battaglia ▷ “Vi spiego perché pensare di governare il clima è da pazzi”

Eco-ansia, manifestazioni green, autostrade bloccate dagli attivisti: tutti elementi accomunati dalla battaglia contro il cambiamento climatico proclamato a gran voce dai più come un’emergenza causata dall’uomo. Guai a percorrere altre vie.
Il climate change è responsabilità dell’uomo soltanto: ne siamo proprio sicuri? Intanto, continua ad essere la principale narrazione mediatica e non solo.
Lo abbiamo potuto constatare con i titoloni della passata estate, considerata la più calda di sempre, la più torrenziale e così via. A denunce come quella recente di sei giovani portoghesi contro 32 paesi per non aver combattuto a regola d’arte il cambiamento climatico, corrispondono poi le più disparate proposte. Niente auto, carne, vestiti. Tra le cause di tutto questo la spaventosa CO2 e non solo. Sempre e solo colpa dell’uomo, a detta degli attivisti. E anche qui: guai a dire che l’Unione Europea produce il 14% delle emissioni mondiali, posizionandosi dietro Cina e USA.

Emissioni CO2 per paese nel 2021
Dati espressi in Megatonnellate metriche di CO2 per anno (Fonte: CO2 emissions of all world countries, 2022 Report)

Franco Battaglia, professore di Chimica Teorica, non è d’accordo.

Il clima sta cambiando nel senso che è sempre cambiato – spiega – è una costante della nostro pianeta.
Meravigliarsi del clima che cambia è come meravigliarsi del susseguirsi delle stagioni. E pensare di governare il clima è una roba da pazzi, è come pensare di governare i terremoti
“. E per quel che riguarda il tam tam mediatico sul climate change che avrebbe colpito con forza le precedenti estati in Italia: “Il 1931 è stato un anno ancora più siccitoso di quello che è stato l’anno scorso. Dal 1690, cioè dal minimo della piccola era glaciale, il pianeta ha cominciato a scaldarsi. Ma per i primi due secoli, fino al 1900, questo riscaldamento non può essere certo imputato alle attività umane“.

Non è attribuibile questo riscaldamento alle attività antropiche. Per esempio, dal 1940 al 1980 il pianeta rinfrescava.
Se si guardano le cronache del tempo, il Time Magazine, o le cronache del tempo del 1970, venivamo allarmati per il rischio imminente dell’era glaciale
“.

E la siccità? A differenza delle spiegazioni date tendenzialmente, Battaglia ne individua una causa particolare: la transizione energetica.
Cosa ci sta dicendo la transizione energetica? Ci sta dicendo che per evitare questi fenomeni è necessario installare fotovoltaici.
Le regioni Emilia-Romagna e Marche nel passato sono state riempite di fotovoltaici.
Il punto cruciale è questo: la giustificazione della spesa di denaro pubblico di questi fotovoltaici è stata quella di controllare il clima.
Questo significa che del denaro è stato speso con uno scopo ben preciso, invece ci sarebbe servito per fare tutt’altro
“.
Ma tutt’altro cosa? “Creare invasi, casse di espansioni, dighe in modo tale di raccogliere le acque, che si possono utilizzare per i momenti siccitosi.
Evita poi che queste acque vadano a mare, o che vadano a mare in modo violento causando alluvioni
“.

E per quel che riguarda quella comunità scientifica, quel 99% degli scienziati che sarebbero sempre d’accordo con la tesi del cambiamento climatico? Battaglia ne sfata il mito della maggioranza: 1600 scienziati avrebbero firmato una dichiarazione mondiale in cui si nega l’esistenza di un’emergenza “climatica”. “E’ stato chiesto un incontro per spiegare questa cosa, ma hanno invece pensato bene di ricevere Greta Thunberg“.