La Banca Centrale Europea ha deciso il decimo aumento dei tassi di interesse in ben 14 mesi e, come ben sappiamo, quando aumentano i tassi di interesse da parte di una banca centrale aumenta a quel punto anche la difficoltà di accedere al denaro, perché per una questione di incrocio di domande e offerta le banche diventano più restrittive nella concessione del denaro nei confronti di chi? Ovviamente della famiglia e delle imprese. Eppure, non molte settimane fa, ancora alcuni giorni fa, c’erano alcuni economisti che pensavano che la BCE avesse deciso di non fare aumenti a settembre. Evidentemente gli economisti spesso sbagliano le previsioni, il che è assolutamente normale, però non è normale avere questa fiducia sconfinata nei loro confronti. C’è anche un comportamento un po’ strano, perché questo approccio sempre supino nei confronti del potere ci porterebbe la benevolenza e la comprensione della Commissione europea, dell’Unione europea, che ha già bloccato e sbloccato la terza rata del PNRR e aperto le porte alla quarta.
Insomma è un po’ un gioco delle parti nelle quali sembra che gli economisti e i politici italiani giochino a esporre delle opinioni che siano gradite a una sorta di controparte. Questa è una visione, direi, della Unione Europea francamente paternalistica e anche piuttosto bizzarra, insomma come se l’Italia fosse sempre lo scolaretto che viene rimproverato e redarguito. E dopodiché, quando si scopre che era un disastro annunciato, allora a quel punto si discende da Marte e si dice che quello che sorprende è che i numeri stiano venendo fuori solo ora. Anche Mario Draghi se ne accorse e disse che bisognava darci un taglio ma le cifre che stiamo leggendo in queste settimane sono spaventose.
Insomma si cerca sempre di dire che gli economisti tra i quali il più autorevole di tutti cioè il professor onorevole Mario Draghi non sbagliano mai come se fosse una sorta di passante dalle parti del Ministero italiano e non avesse avuto il concreto potere, se solo avesse voluto, di cambiare le cose. Penso che oggi il governo italiano debba cambiare atteggiamento e debba dire chiaramente alla Banca Centrale Europea che continuare ad alzare i tassi in questo modo, seguendo una politica della Fed americana che ha cause di inflazione completamente diverse dalle nostre, è un errore. Bisogna avere il coraggio di dire quello che si pensa.