Renato Sanches e uno stop ormai prevedibile: dal debutto a oggi ha saltato due anni interi di carriera

“Sono ossessionato da Sanches. Al Benfica l’ho voluto prendere, a Roma anche e non ci sono riuscito. Ora sì. Ha avuto problemi nel passato, è vero. Li avrà nel futuro? Sarà colpa mia”. L’infortunio muscolare di Renato Sanches, uscito dopo appena 25’ nella sfida di Europa League tra Roma e Sheriff Tiraspol (vinta 2 a 1 dai giallorossi), fa tornare alla mente le dichiarazioni d’amore del Direttore Sportivo della Roma nei confronti del centrocampista. Già al momento del suo arrivo, l’acquisto aveva suscitato non pochi dubbi tra tifosi e addetti ai lavoro. Colpa del brutto rapporto tra l’asso portoghese e i suoi muscoli, che negli ultimi anni lo hanno tormentato con stop continui e recidive. Una storia media, quella di Sanches, che aveva già presentato il conto alla Roma dopo la prima giornata di campionato: 20 minuti di partita, grande ritmo e primo infortunio.

Muscolare, come tutti gli altri patiti nella sua breve e scintillante carriera. Dal 2016-2017, anno in cui militava nel Bayern, Sanches ha saltato 109 partite per infortunio, per un totale di 519 giorni (26 al Bayern, 151 allo Swansea, 231 al Lille e 111 al PSG). Alla Roma, con il problema maturato contro la Salernitana, sono già 2 le partite saltate in 21 giorni di indisponibilità. Lo stesso Mourinho, quasi sconsolato, ai microfoni di DAZN ha confermato le sue perplessità: “Renato è questo, sta sempre a rischio, è difficile da capire: non lo ha capito il Bayern, non lo ha capito il PSG e noi facciamo fatica. Prima della partita stava bene ma poi durante la partita ha sentito qualcosa e si è dovuto fermare. Ha giocato 45 minuti contro l’Empoli, poi ci sono stati tre giorni di riposo e oggi al 27esimo è uscito”. Ora, il nuovo stop: secondo Sky, il centrocampista portoghese è destinato a saltare la partita contro il Torino e anche quella contro il Genoa per un risentimento muscolare. La scommessa di Pinto, a oggi, è perdente: sta allo staff medico della Roma e alla sensibilità al dolore di Renato Sanchez invertire la tendenza.