Ci risiamo: il Covid torna a far paura “puntuale come le tasse“, ironizza Francesco Borgonovo.
Perché da qualche anno a questa parte la fine dell’estate ha assunto un nuovo significato e ha consolidato la nuova tradizione della Covid-ansia. E infatti i titoli dei principali di questo settembre recitano all’unisono che “aumentano i contagi“. Una “notizia” che poi, con tutti gli accessori del caso, di conseguenza si riversa nelle scuole, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico.
E si riparte con le mascherine: “Scuola e Covid, dalle mascherine ai tamponi le regole (e le raccomandazioni) per il ritorno in classe“.
Da sottolineare quel “raccomandazioni” che, come sostiene anche il vicedirettore de La Verità Borgonovo, se accostato alle “raccomandazioni” del caso Rsa (di cui abbiamo già parlato), parla per sé.
“La scuola è da sempre fucina di virus” – riporta AdnKronos le parole di Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive. “Offrire una mascherina agli studenti? Non ci vedo nulla di male e non credo sia un danno“.
Non manca poi l’intervento a gamba tesa di Walter Ricciardi: “Le misure dettate dalla Prevenzione del ministero della Salute sono insufficienti e basate su criteri politici più che scientifici, mentre bisogna agire subito per evitare nuove ondate“.
Aggiunge poi che “chi si vaccina però non ha nulla da temere“.
Ma quali sono i numeri del Covid per cui ci si dovrebbe allarmare?
“I numeri – spiega Alessandro Rico, giornalista de La Verità – dicono che c’è un trend in ascesa, soprattutto delle infezioni, ma comunque molto ben controbilanciato dalle guarigioni. Il fenomeno che dovrebbe al limite preoccuparci è quello dei ricoveri, perché chiaramente se si intasano gli ospedali è un problema. Ora andando a vedere il trend dei ricoveri si scopre che con sintomi, il che significa che magari non sono finiti in ospedale per il Covid, ci sono poche centinaia di persone. Addirittura quelli più gravi, cioè quelli ricoverati in terapia intensiva, sono, secondo l’ultimo bollettino del Ministero aggiornato a venerdì, 49.
49 persone in terapia intensiva per Covid in tutta Italia.
Allora voi mi dovete dire a fronte di questa situazione dove sarebbe l’emergenza“.
“Mi domando allora: ma se dopo tre anni e dopo 50 milioni di vaccini e dopo quattro dosi siamo ipoteticamente ancora così, allora forse dobbiamo riscriverla questa storia del ‘grande successo dei vaccini’. O i vaccini hanno funzionato e il mix tra vaccini e progresso di infezioni ormai ci mette al sicuro, oppure non siamo al sicuro ma allora i vaccini non hanno funzionato“.