A breve sarà nelle librerie il libro della Premier Giorgia Meloni. Due sono le domande che scaldano l’opinione pubblica: supererà le vendite di Vannacci? La seconda domanda, ben più importante per le sorti politiche del Paese, riguarda i temi all’interno del libro, soprattutto quelli che riguardano i temi che in campagna elettorale hanno portato voti a Fratelli d’Italia e che una volta formato il governo sembrano gestiti in maniera diametralmente opposta a quanto promesso dalla Meloni. Sarà soprattutto interessante capire come saranno trattati certi temi. Le contraddizioni del primo periodo del mandato meloni sono sottolineate dal vignettista Krancic: “Per quanto riguarda l’immigrazione era partita a blocco navale e ora siamo allo sblocco navale, nel senso che ormai chi vuole entrare entra. Il discorso del sovranismo oramai non esiste più, per cui non so come potrà giustificare questi cambiamenti”.
Il precedente storico secondo Krancic è recente: “Abbiamo la riprova di quello che accadde nel 2018 con il governo giallo-verde, Movimento 5 Stelle e Lega, si era partiti con l’impeachment di Mattarella chiesto da Di Maio, poi siamo arrivati al Papete e lì è finito tutto, perché evidentemente era un governo che non poteva andare oltre certe richieste che venivano dalla base. Sì, hanno fatto le redditi di cittadinanza, qualche altra cosetta, ma poi per esempio sono stati normalizzati nel corso del tempo”.
Ci si chiede allora come si possa poi veder mantenuta quantomeno una line politica nel passaggio tra opposizione e Governo, domanda che per Borgonovo non trova risposta, anzi continuano ad accumularsi esempi di quanto la coerenza sia di fatto impossibile: “Io quando parlo del libro di Vannacci mi chiedo sempre la stessa cosa, a me non interessa tanto quello che c’è dentro, mi interessa che cosa rappresenta e rappresenta un disagio che c’è delle persone che continuano a votare da anni perché vedono un mondo al contrario esattamente e non lo vogliono più. È solo che i partiti che promettono di raddrizzare un po’ i torti poi non ce la fanno. Io credo che sia un sistema che tende a e inquadrare quelle forze politiche che sono parto come forze politiche antisistema oppure alternative. Però questo inquadramento parte dall’alto, sono sfere e piani superiori a quelli che noi possiamo immaginare, faccio un esempio pratico, l’Unione Europea, già questa è un’entità che riesce a manovrare, a manipolare eccetera.
Però accade sempre, tutte le volte una forza alternativa vada al potere e poi alla fine non porta a termine quello che aveva promesso“.