Il ruolo della scuola in una società che vuole crescere e continuare ad evolvere è fondamentale. Gli ultimi decenni hanno visto calare gli investimenti in maniera costante per quel che riguarda il mondo della formazione, della scuola, università e ricerca. Il risultato di un calo degli investimenti e di alcuni tentativi di influenze esterne volte a modificare quel che viene insegnato nelle aule degli edifici scolastici, secondo Fabio Duranti, sta portando ad un crollo del sistema scolastico, da qui la domanda: “Che ruolo ha avuto, e ha ancora, la distruzione della scuola, dell’istruzione nei confronti dei ragazzi, dei giovani, degli uomini che crescono e poi crescono ignoranti. Ignoranti significa ignorare alcune cose, ignorare alcuni meccanismi della vita, no? Perché ormai alla scuola non te li insegnano più e si bada ad altro. Che ruolo ha avuto questa distruzione dei principi base insegnati a scuola? “.
Non solo la scuola è fondamentale nella formazione di bambini e ragazzi, infatti come ricorda Meluzzi, la famiglia è la prima a farsi carico dell’educazione dei figli: “La base dell’educazione non è la scuola, ma è la famiglia. C’è il luogo, come disse bene Papa Benedetto XVI, Cardinale Ratzinger prima, che la famiglia, cioè l’incontro fecondo, amorevole, altruista e generativo di un uomo e di una donna, è l’humus ideale, anzi è l’humus unico nel quale la vita può essere generata, può essere nutrita all’inizio, può essere educata, può essere fatta crescere. Se non c’è questo non ci può essere nulla. Quindi se non c’è questo, non sarà certo la scuola o lo Stato o le altre agenzie educative, né men che mai i luoghi che l’elitè hanno conquistato, che sono le grandi organizzazioni internazionali tipo l’OMS o tipo l’ONU, che sono dei luoghi corrotti dove degli oligarchi hanno preso facilmente il potere, e da dove ritengono di poter dettare legge a tutti, agli Stati, alle comunità, alle religioni, alle famiglie, al Vaticano eccetera. Quindi quando viene meno la famiglia viene meno tutto o quasi tutto, quindi la famiglia era ed è questo”.
Sempre più frequentemente, a causa soprattutto dei cambiamenti di una società che vuole i genitori a lavoro e i figli affidati agli educatori già in tenera età, il monte ore che i bambini passano a scuola è notevolmente aumentato. Secondo Vanni Frajese c’è un motivo: “Il ruolo della scuola è fondamentale, nel senso che per preparare i cittadini del domani tu li forgi fondamentalmente quando sono bambini, perché il cervello del barbino è una spugna, non ha la capacità critica di poter analizzare e capire cosa va bene e che cosa non va bene. Il mondo intorno a lui glielo definiscono le persone che glielo descrivono. Le persone che glielo descrivono sono le persone a casa se le ha a disposizione, quindi la famiglia, che gli dà una serie di valori e indicazioni. Ma sempre più precocemente diventano invece un numero di ore spropositato passato con degli chiamiamoli educatori che sono quelli che hanno a disposizione i figli nella maggior parte dei casi molto più che i genitori stessi. In questo tempo è possibile attraverso i programmi indirizzare quello che è il loro pensare e il loro sentire in una certa direzione che è quello che stanno cercando di fare sempre più precocemente.”