Le sinistre fucsie arcobaleno liberal libertarie hanno ora un nuovo eroe eponimo.
È un eroe di origine greca anche se stabilmente naturalizzato americano, ed è proprio negli Stati Uniti d’America che ha fatto la sua fortuna per tornare ora in Grecia a rieducare le masse elleniche alla globalizzazione neoliberale rigorosamente sotto le insegne fucsia di una sinistra totalmente dimentica di Marx e di Gramsci e totalmente vicina alle ragioni dei mercati e dell’imperialismo a stelle e strisce.
Stiamo parlando di Stefanos Kasselakis, divenuto da poco la nuova guida di Syriza, il partito della sinistra greca che ebbe tempo addietro come protagonisti Tsipras e Varoufakis, il quale Varoufakis, come ricorderete bene, fece di tutto per scongiurare la tragedia greca imposta dall’Unione Europea.
Ebbene, ora c’è stato un cambio della guardia. E alle primarie recentemente svolte in Grecia, è risultato vincitore appunto Stefanos Kasselakis. Un breve identikit del personaggio può giovare a una ulteriore comprensione della vera natura metamorfica delle sinistre fucsia padronali e neoliberali che rappresentano ormai sic et simpliciter le ragioni dei mercati e del patriziato cosmopolitico.
Kasselakis non è soltanto giovane e, in maniera rivendicata, omosessuale, fa anzi, della propria gioventù e della propria omosessualità, la bandiera di riferimento di una sinistra in linea con il tableau de bord della globalizzazione neoliberale.
E’ altresì distantissimo dal mondo del lavoro e delle sue classi. Infatti si tratta di un uomo che proviene direttamente dai gruppi dominanti, considerato il fatto che nel suo curriculum annovera prima un’esperienza come trader presso la banca di investimenti Goldman Sachs e poi una nuova avventura come imprenditore e fondatore di una compagnia navale, la Swiftbulk, rigorosamente con base negli Stati Uniti d’America.
Insomma, il nuovo eroe delle sinistre greche è un rappresentante di punta della nuova visione cosmopolita americano-centrica, liberal-progressista, con l’immaginario ad apertura integrale, post-nazionale, aperto alle ragioni dei mercati e nemico di ogni legame subito identificato con i vincoli e con le catene. Tra l’altro non deve sfuggire neppure come il giovane Stefanos Kasselakis abbia avuto un’esperienza politica. Vivendo in America, egli ha partecipato come volontario alle primarie democratiche, sostenendo nel 2008 il liberal progressista Joe Biden.
Tout se tient, direbbero i francesi. E in effetti sembra che sia un percorso ben noto quello di Stefanos Kasselakis.
Per certi versi sembra trovare in Italia una propria sponda nella vicenda politica di Elly Schlein, con il passaporto statunitense, anch’ella totalmente distante dalle classi lavoratrici, il suo programma è tutto incentrato sulle sensibilità green ed LGBT, di fatto ha partecipato anch’ella alle primarie democratiche, in sostegno questa volta di Barack Obama.
Insomma, tanto Elly Schlein in Italia quanto Stefanos Kasselakis in Grecia, rappresentano al meglio il vero volto di una New Left post-marxista e anticomunista che di fatto rappresenta soltanto l’ala sinistra della globalizzazione neoliberale.
E che si batte non certo perché vi sia il neoliberismo e che debba essere combattuto, al contrario la New Left si batte perché c’è ancora troppo poco neoliberismo, quasi come se il neoliberismo non avesse ancora pieno attecchito nella sfera dei costumi e si trattasse di farlo trionfare abbattendo tutti quei limiti di tradizione, di comunità e di identità che ancora sussistono.
Insomma, possiamo dirlo serenamente, con una sinistra così le classi dominanti possono dormire sonni tranquilli, dacché una sinistra così non rappresenta l’opposizione, ma rappresenta l’opposizione a ogni possibile nascere dell’opposizione reale.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro