Il massacro nel deserto il casus belli. Ora il turno della guerra. A poche ore dalla dichiarazione dello stato di guerra, Israele ha “indicazioni” anche sull’Iran”, che ha spinto Hamas all’attacco ed ha anche spinto Hezbollah ad essere pronto al conflitto. Lo riferisce una fonte del governo israeliano, riferisce Times of Israel, senza specificare quanto durerà la guerra.
Nel frattempo sempre fonti israeliane fanno sapere di conoscere l’ubicazione degli ostaggi a Gaza, su cui però tutto pare presagire a una prossima irruzione delle forze palestinesi.
A confermarlo ai nostri microfoni l’ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar.
Cosa può succedere? “Ci facciamo le stesse domande: cosa è successo e cosa potrebbe succedere in seguito“, dice a ‘Lavori in Corso, “Hamas ci ha sorpreso non solo per la capacità di attaccare le postazioni militari, ma anche per la volontà di uccidere più civili possibili, inclusi i bambini.
E’ una cosa che in Israele non si è mai vista. Compresa l’uccisione di centinaia di persone che partecipavano a una festa nel deserto. Se abbiamo imparato qualcosa da tutto ciò è che è impossibile e insostenibile avere una collaborazione o raggiungere accordi di pace con loro nel futuro.
Non abbiamo altra scelta che eliminare la capacità militare di Hamas per evitare che si ripeta nel futuro”.
La domanda sorge spontanea: come mai ancora non si è fatta irruzione nella Striscia di Gaza?
“Cosa ci sta impedendo di entrare? Non ho i dettagli dell’operazione militare, ma sono convinto che la guerra non possa che finire quando si esaurirà la capacità di fare atti del genere da parte di Hamas, dunque probabilmente ci sarà bisogno di entrare a Gaza.
Sarà una guerra lunga e dura, soprattutto per loro che hanno compiuto un atto inammissibile“.
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