Il mondo dell’informazione è in rapido mutamento e in periodi di grandi conflitti a livello mondiale, la regolamentazione dei canali di informazione, social in testa, diventa cruciale. Le grandi piattaforme social, oggi centrali nel panorama dei media, seguono logiche precise, mirate. C’è uno scontro tra istituzioni, élite e proprietari delle varie piattaforme che sta portando a una censura sempre più stretta. Ecco allora che molti illustri accademici, giornalisti, influenti personaggi dello spettacolo, hanno sottoscritto un appello in difesa della libertà di informazione.
La notizia è stata riportata in anteprima dalla giornalista Martina Pastorelli su La Verità, dove anticipa quello che sta per accadere negli Stati Uniti appena questo appello si diffonderà: “Si chiama Westminster Declaration, chiama a raccolta le autorità, le piattaforme social e tutti i cittadini che vogliono difendere la libertà di espressione. Tutti coloro che vogliono combattere la censura, portata avanti da un potere che ha dimensioni globali e detiene una tecnologia che potenzialmente permette un controllo totale della vita delle persone.
Hanno aderito nomi famosissimi e trasversali, da accademici a scrittori, “come Jordan Peterson, Snowden e Assange, ma anche persone dello spettacolo come Oliver Stone e John Cleese. Parliamo di un diritto che è presupposto di tanti altri: il diritto all’informazione, il diritto alla rappresentanza dal basso, fino alla nostra capacità di autodeterminarci”.
Un appello necessario, perché secondo la giornalista italiana “oggi siamo proprio dentro a questo attacco, a questa minaccia, portata avanti da un potere che ha dimensioni globali, come non mai nella storia, e come non mai nella storia ha degli strumenti tecnologici per portarla avanti. Questo combinato di fattori rende il momento particolarmente difficile, particolarmente grave. E infatti noi stiamo vedendo in atto questo attacco. Nella storia, tra l’altro, i regimi che hanno eroso la libertà di manifestazione del pensiero hanno sempre indebolito e danneggiato altre strutture democratiche della società, ed è precisamente quello che stanno facendo queste oligarchie, queste élite che adesso vogliono metterci il bavaglio e vogliono addomesticare tutti i social“.
Approfondiamo nell’intervento a ‘Un Giorno Speciale’.