“Una preoccupazione potrebbe essere che alcune piattaforme vaccinali basate su mRNA inducano potenti risposte all’interferone di tipo I, che sono state associate non solo all’infiammazione, ma potenzialmente anche all’autoimmunità“.
Così nel 2016 parlava anche di rischi, oltre ai benefici, il Nobel per la Medicina 2023. Quei rischi della tecnologia mRNA correlata ai vaccini per la quale Drew Weissman è stato premiato in pompa magna pochi giorni or sono. A evidenziare questo passaggio di un suo articolo apparso su Nature dal nome “mRNA vaccines – A new era in vaccinology” il Prof. Paolo Bellavite, medico chirurgo, specialista in ematologia.
Invitato a conferire in occasione del convegno per commemorare le persone decedute o rese disabili dai vaccini organizzato dal Sen. Claudio Borghi, Bellavite ha lanciato il monito – anche – sulla nuova campagna vaccinale: “Di fronte al rischio delle reazioni autoimmuni sarebbe importante identificarle queste persone per prendere ragionevoli precauzioni.
Io aggiungerei: tra cui non vaccinare“.
Parole che probabilmente faranno storcere il naso ad alcuni organi d’informazione. Che però spesso si macchiano di errori di forma imperdonabili: “Come nel caso della morte del Prof. Tognatti“, quando il “nessuna correlazione” spaziò tra le pagine dei principali quotidiani. Eppure nella sentenza della Procura di Biella si legge chiaramente che “la vaccinazione ha rivestito un ruolo di evento scatenante idoneo a causare un arresto cardiaco successivo ad aritmia“.
Ma “se ha rivestito un ruolo scatenante, quanto meno è la concausa!“, ribatte Bellavite.
Ascoltate il suo intervento in Senato.
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