Torniamo a parlare della tematica cosiddetta “ESG“.
Che sia in atto un piano di occupazione dello spazio economico attraverso un sistema di norme definite ESG (Environment, Social and Governance) è mia ferma opinione. Che tale occupazione per via normativa dello spazio economico sia una cosa buona e giusta, è un atto di fede del quale fanno ampia divulgazione praticamente la totalità dei divulgatori sia di matrice politica, il che come vedremo è comprensibile, sia di matrice economica, il che è meno accettabile razionalmente.
A differenza di ciò che pensano molti altri commentatori, sono di opinione radicalmente diversa.
Non ritengo che l’Italia abbia né la convenienza economica né la struttura strategica industriale per accettare supinamente, come sempre ha fatto, anche questa visione dell’economia. L’Italia dovrebbe ricordarsi delle profetiche parole di Marco Tullio Cicerone e accorgersi che “se tu hai un giardino e una biblioteca hai tutto ciò di cui hai bisogno”.
Queste sono le radici della mia economia che io chiamo “umanistica”.
E il mio paese ha abbondanza sia di giardini, la terra, il bene coltivabile, l’economia di produzione, sia di biblioteche, la cultura, il sapere, il bello. Soprattutto dovrebbe riconoscere la modernità del pensiero di un altro economista italiano, Pareto, uno dei suoi più insigni economisti, e di quel principio strategico ancora oggi usato in corporate strategy, una delle cui applicazioni è “l’80% delle nostre frustrazioni nascono dal 20% delle cause“.
Nel caso in specie, le nostre frustrazioni da un ventennio almeno nascono sempre dal pensiero unico estero vestito, come lo chiamava anche nelle nostre conversazioni un autorevole italico banchiere, recentemente scomparso, l’avvocato Corrado Sforza Fogliani, già membro dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana.
Vi sto dicendo che noi avremo presto un’occupazione ulteriore dell’economia italiana da parte di queste norme.
Credo, come pensava la persona che ho citato, che si tratti del solito pensiero unico estero vestito, cioè di un pensiero d’oltralpe, molto lontano da noi, che non ha nulla a che vedere con la realtà italiana, e che sulla realtà italiana può essere solo foriero di tanti problemi, anche di qualche opportunità.
Malvezzi Quotidiani – L’Economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi