F1, GP del Messico ▷ le pagelle del prof. Paolo Marcacci

Red Bull 10 e lode
Indipendentemente dalla (indiscutibile) bravura di Verstappen e dal suo accresciuto cinismo, la RB19 con soluzioni che anticipano il 2024 si è rivelata anche in Messico una vettura dall’accelerazione mostruosa – basta rivedere le due partenze – e dalla stabilità ancora più impressionante. Forse, per giunta, stanno anche anticipando la concorrenza sulla preparazione della monoposto futura.

Lewis Hamilton 9
Una gara d’autore, con il passo migliore possibile che lui ha saputo trovare a beneficio della macchina, non il contrario. Un pezzo di bravura il sorpasso su Leclerc. Ciliegina sulla torta, il giro veloce ghermito nel
finale.

Charles Leclerc 8
Grandioso in prova, come spesso accade; sfortunato in gara in occasione della prima partenza, o per meglio dire speronato da Perez, poi bruciato da Verstappen in occasione del secondo start. Finale non arrembante su gomma dura, come se non fosse più in grado di ritrovare il ritmo della prima parte.

Daniel Ricciardo 8
Non si offendano gli altri, ma è lui il pilota del fine settimana: grande performance in qualifica, una battaglia in gara fra le due McLaren. Un ritorno prestazionale del quale deve essere contenta tutta la F1.

Lando Norris 7,5
Gran bel finale di gara a caccia di Russel, con la sensazione che la presenza di Piastri nel team lo stia stimolando nel modo giusto. Partito dal fondo, si è ritagliato progressivamente spazio fino al sorpassone sulla Mercedes dell’inglese.

Carlos Sainz 6
Lascia il Messico con la sensazione di essersi accontentato troppo presto, equilibri di squadra a parte.

Yuki Tsunoda 5
Chi troppo vuole…

Sergio Perez 2
Riesce nella triplice impresa di complicare la vita a Leclerc, facilitarla a Verstappen, uscire subito sotto gli sguardi delusi del suo pubblico.