L’inganno della narrazione a senso unico nelle guerre ▷ “Vi spiego la trappola in cui state cadendo”

Stiamo vivendo un’epoca di grandi conflitti. Siamo assediati ogni giorno da notizie che arrivano da più fronti. L’informazione sul conflitto ucraino ha lasciato spazio, ahinoi, alle notizie che arrivano da Gaza, alle stragi di Hamas e alle restrizioni di Israele. I conflitti non si placano e il flusso informativo che ne consegue continua a seguire lo stesso canovaccio. Qualunque sia il fronte da dove arrivano le notizie, queste incontrano per arrivare fino a noi un filtro che ormai conosciamo bene.
Il dovere della stampa e dei media dovrebbe essere quello di, soprattutto in caso di conflitti così violenti e sanguinosi, riportare i fatti in maniera imparziale. Questo, come abbiamo potuto constatare in più occasioni, non accade. La stampa e i media italiani assumono il più delle volte posizioni parziali, creando gruppi d’opinione che danneggiano la narrazione delle guerre e creano sterili scontri ideologici. Il risultato? L’inasprimento dell’opinione pubblica in merito a fatti già abbastanza gravi.

In merito, Diego Fusaro ha spiegato ai microfoni di ‘Un Giorno Speciale’ come l’opinione pubblica possa cadere in tranelli ideologici pur di prendere parte al dibattito: “è evidente che ci sia una sorta di narrazione dominante per cui noi crediamo che quello che ci viene fornito dai professionisti dell’informazione, che si sono autoproclamati pomposamente così, corrisponda necessariamente alla realtà. È un mito dell’oggettivismo ingenuo. Dimentichiamo il fatto che ogni realtà narrata è passata al setaccio da filtri, interpretazioni, posizionamenti concreti nei rapporti di forza. Il modo stesso in cui vengono narrate le guerre credo che lo adombri nella maniera più limpida e più nitida possibile. Il racconto delle guerre è sempre il racconto che una parte fa della guerra ovviamente raccontando i propri successi come benefici volti al bene universale, raccontando tutto ciò che fa l’altra parte come se fosse il male assoluto. L’abbiamo visto con le guerre che dagli anni 90 hanno insanguinato il mondo e che sono sempre state presentate come guerre umanitarie con missili democratici e bombardamenti etici“.