“Fagioli? Appena abbiamo saputo del suo problema ci siamo rivolti alla procura“. Così Cristiano Giuntoli, Direttore Sportivo della Juventus, ha commentato la posizione del giovane centrocampista juventino nel corso di un’intervista al Festival dello Sport, organizzato a Trento dalla Gazzetta dello Sport. “Siamo dispiaciuti, gli siamo vicini. Avvertimmo illo tempore la Procura Federale, il giocatore con i suoi avvocati si è messo subito a disposizione. Il nostro compito non sarà punirlo, come avverrà, ma dobbiamo rieducare un sistema”.
L’intervista non ha riguardato solo lo scandalo scommesse e i suoi risvolti, ma è stata occasione per il DS di raccontare qualche dettaglio del suo rapporto con il calcio. Da bambino faceva lunghi viaggi da Prato per assistere alle partite della Juventus, club di cui è da sempre tifoso, anche grazie al padre. La sua passione per il calcio, ha rivelato, è nata in un bar gestito dal nonno, un luogo dove si discuteva di sport e ciclismo, dove il giovane Cristiano ha coltivato i suoi sogni di lavorare nel pallone. Il suo percorso calcistico, ha spiegato nell’intervista, gli ha insegnato l’importanza di acquisire esperienza nei campionati dilettantistici e in Serie C per comprendere meglio errori e prestazioni dei giocatori, una componente imprescindibile del suo attuale ruolo societario. Durante l’intervista, ha riflettuto sulla sua esperienza con la Juventus nel corso degli anni, menzionando leggende bianconere come Platini, Tardelli e Boniek. Ha anche elogiato la società guidata all’epoca da Marcello Lippi come una delle squadre più straordinarie della storia, sottolineando l’importanza di preservarne lo spirito.
Dai successi in Serie B con il Carpi all’esperienza con il Napoli, la storia professionale di Giuntoli è ricca di trionfi e successi. Per il DS juventino, però, la vittoria più importante, però, è sempre quella successiva. Infine, ha parlato del suo rapporto con l’attuale allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, e delle dinamiche che portano alla scelta dei giocatori, rivelando l’obiettivo per presente e futuro della società: giovani sì, ma pronti subito.