Il caso dell’attentato a Bruxelles ha rianimato il terrore, almeno mediaticamente, in Europa.
Abdesalem Lassoued, 45enne di origini tunisine, ha ucciso due tifosi svedesi, rivendicando il gesto in nome di Allah e, sui social, dell’Isis, che a sua volta ha rivendicato il fatto. Una tragedia che fa scattare l’allarme nella capitale UE. L’attentatore viene poi ucciso in uno scontro con le forze dell’ordine. Ma le notizie su attacchi a persone non cessano ad arrivare.
La Repubblica scrive: “Accoltellamento a Roma: chiede informazioni a due ragazzi poi ne colpisce uno alla gola, è grave”.
“E adesso ogni caso di violenza diventa sospetto” – commenta Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità.
“Mi colpiscono i titoli dei giornali, perché poi si nasconde sempre la cosa: non è un problema di razzismo il fatto che bisogna dire che il signore è marocchino. Il problema è che mettere in un titolo di giornale il contesto della situazione fa capire perché succedono queste cose. Un conto è dire: ’29enne arrestato perché accoltella un ragazzo per strada’, un conto è dire: ’29enne marocchino senza fissa dimora accoltella ragazzi per strada’. E il problema sta nel fatto che senza fissa dimora come tanti immigrati“.
Gli ultimi mesi abbiamo assistito ad un incessante dibattito circa la questione migranti.
Il Governo Meloni non sembra aver mai risolto il problema, soprattutto in fatto di numeri.
I dati del Cruscotto statistico giornaliero parlano chiaro: nel 2023 gli sbarchi sono quasi raddoppiati rispetto all’anno precedente.
Colpa di chi? Dell’Europa? L’ipotesi non è mancata, quella di una strategia adottata ad hoc contro il governo di centrodestra.
Soprattutto se si pensa al Memorandum firmato da Meloni e von der Leyen con la Tunisia.
Accordo che, raccontava Il Giornale, non sarebbe mai stato rispettato dall’UE.
D’altra parte, anche la narrazione pro-migranti degli anni passati, più dagli ambienti di sinistra, trova ora riscontri negativi in termine di dati.
Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, li riporta in diretta.
I dati sulla povertà/natalità
I dati del rapporto Caritas/Migrantes riguardano gli stranieri nel nostro paese.
L’Istat, scrive il rapporto, dice che in 5 milioni di stranieri presenti in Italia, 1 milione e 600 mila di questi vivono in povertà assoluta. Un totale di oltre 614 mila nuclei familiari. “La percentuale di chi non ha accesso a un livello di vita dignitoso risulta essere tra gli stranieri 5 volte superiore a quella registrata tra i nuclei di italiani” – spiega Borgonovo. “Vi rendete conto? Questa è l’immigrazione: ‘benvenuti’, l’accoglienza, le porte aperte e poi questa è la realtà“.
L’altro dato va a smentire una tesi che per anni ha rappresentato motivo di sostegno all’immigrazione: i migranti servono anche a rimediare al calo demografico che affligge il Bel Paese? No, secondo questi dati.
“I nuovi nati stranieri dal 2012 al 2021 – si legge – sono diminuiti del 28,7%, passando da quasi 80 mila a meno di 57 mila“.
Date le ultime sul terrorismo e sulle altre vicende di cui accennato in precedenza, Borgonovo ne evidenzia una correlazione con l’immigrazione di massa. “Il terrorista di Bruxelles? E’ arrivato in Italia col barcone, è andato un po’ in giro per le città italiane.
Poi è andato in Svezia. L’hanno espulso. E’ stato anche in carcere, poi è tornato indietro.
Dal 2011 è qui irregolarmente e nessuno è riuscito a prenderlo e a riportarlo a casa, nonostante sia stato in carcere.
Questo ci fa capire che noi non abbiamo un vero e proprio presidio europeo del territorio.
Sono in grado di controllarci con le telecamere o con il QR code, e poi dopo però arriva questo signore, segnalato, radicalizzato, che gira per l’Europa e le polizie del mondo non fanno niente. Poi uno dice che ci sono i complotti.
Probabilmente a qualcuno giova che stia in giro, mi viene questo sospetto qua“.