Mettiamo caso che bombardano tutta Gaza e riescono ad eliminare fino all’ultimo miliziano di Hamas.
Ma gli israeliani continuano a rimanere nei territori occupati.
La radice del terrorismo, in questo modo, non la sradichi, ma la alimenti.
C’è un’immagine molto forte, ma che rende bene l’idea, di un bambino palestinese che lancia le pietre contro un carro armato israeliano.
A seguire l’immagine degli attentati di Hamas e la scritta, “quel bambino palestinese è cresciuto”. Questo che cosa vuol dire?
Che oggi sarà pieno di bambini che stanno vedendo i propri genitori morire sotto i bombardamenti di Israele.
Staranno vedendo morire il proprio fratellino, il proprio cuginetto.
Se quei bambini un domani troveranno di nuovo gli israeliani ancora ad occupare i loro territori e si renderanno conto che nulla potranno con il proprio esercito contro Israele; che nulla potranno con la diplomazia, perché Israele continuerà a subire risoluzioni dell’ONU che però non rispetta e la comunità internazionale non lo sanziona; che nulla potrà contro i media che nascondono e mistificano la realtà di quello che succede sul suo territorio, a quel punto, quel bambino, con ogni probabilità, diventerà un nuovo terrorista.
Perché il terrorismo in Palestina non lo sradichi bombardando dall’alto, ma rimuovendo quelle che sono le radici alla base di quel terrorismo stesso.
La Matrix Europea – La verità dietro i giochi di potere con Francesco Amodeo