Quando termina il suo turno in un grande magazzino, Dennis non torna a casa. Finita la giornata, il più delle volte non sono gli amici che va a raggiungere, ma si incammina verso la metro per iniziare il secondo turno.
Questo, però, non è propriamente un lavoro. Anche se l’utilità di infastidire i borseggiatori di Milano vale come l’oro quando le forze dell’ordine non ci sono o non possono addirittura agire.
Succede che però un giorno i ladri hanno la meglio. I borseggiatori, ormai, Dennis e Mattia li riconoscono di viso, e lo stesso accade al contrario. Spesso nella loro pagina “Milano bella da Dio” le facce sono reiterate, eppure il loro “lavoro” infimo in metro continua senza troppe grane. Così, quando Dennis si avvicina per l’ennesima volta, la ladra è provvista di “guardie del corpo”, che lo percuotono più volte anche mentre è a terra, causandogli la frattura della mascella e sanguinamenti sparsi.
La denuncia? Fatta. Le persone intorno? Qualcuno si agita contro i ladri, urlandogli di smettere; altri in diverse occasioni rimproverano lo stesso Dennis.
E non è uno scherzo: “Questa non è civiltà“, lo redarguisce una signora mentre è intento a urlare a tutti che è presente una borseggiatrice, pedinandola da dietro. Lei poi, la ladra, riceve perfino soccorso da chi è mosso a pietà.
Il calvario di Dennis però rischia di diventare molto pesante mentre si aspettano i tempi della giustizia: “I ladri mi scrivono sui social“, dice, “ci sono arrivati messaggi in spagnolo che abbiamo fatto tradurre: avrebbero pagato un altro ragazzo 500 euro per picchiare me e Mattia“.
Ma i pomeriggi a inseguire i ladri non sono mossi da un intento di visibilità: “Per me quella signora che la ragazza stava derubando poteva essere una nonna“.
Ascoltate il suo racconto a ‘Lavori in Corso’.
Home Video