La vicenda che ha reso protagonisti, loro malgrado, il Premier Giorgia Meloni e il suo ormai ex compagno Giambruno porta con se molte riflessioni. La più consistente riguarda il diritto alla privacy che in questo caso svolge un ruolo emblematico. La decisione di Antonio Ricci tramite Striscia la Notizia, decisivi per la separazione della coppia, suscita la critica di Fabio Duranti: “Una cosa che a me ha fatto particolarmente rabbia, perché vedo che nel nostro settore non c’è più neanche un minimo di etica”.
Mancanza di etica da parte di chi ha fatto una scelta editoriale precisa, ma anche una critica a chi, piuttosto che indignarsi per una violazione del privato, sono ben felici di poter alimentare polemiche: “Io mi stupisco che la gente, invece che indignarsi nei confronti di chi viola in questo modo la privacy, stanno tutti lì dal buco della serratura a guardare, a giudicare gli uni agli altri”. Responsabilità da cui però secondo Duranti, la stessa premier non è esente: “Ma nel mondo, cara Giorgia, che tu stai assecondando, e del quale hai accettato di condividere alcune cose, c’è anche questo. C’è il fatto che un Antonio Ricci qualsiasi ha deciso della tua vita, quando ha deciso lui di interrompere il tuo rapporto personale, familiare”.
Una dinamica di violazione della sfera personale che troppe volte in Italia negli ultimi anni si è ripetuta secondo Renate Holzeisen, avvocato e nuovo membro del consiglio provinciale di Bolzano: “Questo purtroppo in Italia è uno sviluppo che abbiamo visto già molto prima del cosiddetto periodo pandemico, poi lì è culminato in un modo incredibile, non immaginabile. Da legale per esempio mi riferisco alla pubblicazione delle intercettazioni da parte dei media in Italia, anche di intercettazioni telefoniche che poi non riguardavano neanche il fatto in sé, sotto processo, ma di intercettazioni che riguardavano altre persone. La privacy, di fatto, è stata annullata ed è quello che in questo caso la nostra Premier ha subito, lei e sua famiglia”.