Una legge fatta a febbraio del 2022 in Cile vieta le discriminazioni sul lavoro per coloro i quali presentano mutazioni genetiche. Nell’articolo 1 in particolare è inserito questo concetto: “Colui che impiega una forza lavoro, non deve andare a certificare se i lavoratori hanno delle mutazioni o delle alterazioni di materiale genetico nel proprio genoma umano che possano portare allo sviluppo, o a manifestare delle patologie o delle anormalità mentali o fisiche nel futuro“.
Le implicazioni di questo concetto e i motivi che hanno portato un governo a considerare la categoria di coloro i quali hanno, o presenteranno in futuro, problemi legati a mutazioni genetiche sono spiegati dal Dottor Vanni Frajese: “C’è scritto fondamentalmente che è vietato discriminare quelli che si possono definire transumani, ovvero persone che hanno il DNA alterato e che potrebbero andare incontro a delle malattie o a dei problemi nel futuro. Questo è stato fatto un anno fa, come se esistesse tra di noi una classe di persone che hanno il DNA alterato. Perché un Paese sente il bisogno di tirare fuori una legge che eviti di discriminare i transumani? Sembra una cosa priva di senso, ma sappiamo che poi queste cose prive di senso non sono. Se un governo arriva a scrivere una legge del genere, vuol dire che ha delle informazioni, che sono disponibili evidentemente da più di un anno, però delle quali noi non sappiamo niente. Chiaramente è una cosa assolutamente nuova.
Temo di avere delle idee al proposito, che ponevo oramai due anni e mezzo fa, per esempio nel sapere se l’utilizzare del materiale genetico in nanoliposomi potesse dare origine a interazioni con il DNA umano oppure no. Se uno prende in considerazione questo tipo di informazioni e poi vede una legge scritta di questo tipo, il dubbio che ci sia qualcosa del quale ancora non siamo al corrente, inizia a diventare molto molto pressante. La settimana prossima vi porterò un articolo in preprint che riassume quello che è stato detto da famosi genetisti sia in America che in Germania, e adesso confermato anche a livello canadese: riguarda ulteriori problemi di queste vaccinazioni a mRNA con la presenza di plasmidi di DNA che lì dentro non dovevano essere e che rendono il quadro estremamente ancora più complicato di quello che si pensava”.