Quante volte abbiamo sentito parlare di ‘nuovo ordine mondiale‘ e ci siamo interrogati in merito. L’espressione ha assunto con l’avvicendarsi delle dinamiche geopolitiche mondiali e l’informazione che ne consegue una sfumatura “complottista“. Ma siamo così sicuri di essere a conoscenza di tutto quello che ha caratterizzato la genesi delle teorie che gravitano intorno al cosiddetto ‘nuovo ordine mondiale’?
Magdi Cristiano Allam, giornalista e saggista, ha analizzato ai microfoni di Francesco Borgonovo la storia e le vicende che rappresentano il prologo della creazione di questa organizzazione così discussa e dibattuta.
“Il termine nuovo ordine mondiale è un termine indicato da Klaus Schwab, Presidente del World Economic Forum, questo è il punto di partenza, non è una deduzione frutto di una mentalità complottista, è lui stesso che afferma il progetto di un nuovo ordine mondiale. Il punto di partenza di questo ragionamento è quella che storicamente viene indicata come moneta, quindi il monopolio degli strumenti che ci consentono di sopravvivere“.
“La moneta storicamente è ciò che ha sostituito il baratto, ha sostanziato il valore della ricchezza, ha avuto storicamente un valore intrinseco venendo coniato con un metallo pregiato, e questo ha consentito lo scambio di beni attraverso la moneta. Tutto questo è finito il 15 agosto 1961, quando l’allora Presidente americano Richard Nixon pose fine alla convertibilità del dollaro con l’oro. Una nuova era, quella della moneta regale, in cui sostanzialmente dei biglietti di carta valgono a seconda della fiducia che chi riceve queste banconote attribuisce alla moneta. Noi crediamo nel dollaro, accettiamo il dollaro perché siamo convinti che verrà accettato ovunque. Quello che si sta verificando oggi è una cosa ancora diversa perché la stragrande maggioranza di quella che impropriamente viene indicata come moneta è totalmente di natura virtuale ed è totalmente di natura speculativa, l’abbiamo constatato quando nel 2008 ci fu il tracollo della Banca d’Affari Americana Lehman Brothers, all’epoca i titoli derivati che furono indicati come titoli spazzatura erano pari a 13 volte il PIL mondiale, prodotto in termine lordo che è il parametro che in sostanza rappresenta la ricchezza di uno Stato“.
“Dieci anni dopo, 2018, secondo la Banca d’Italia, l’ammontare dei titoli derivati a livello mondiale era pari a 33 volte il PIL mondiale. Questo ci spiega che il tracollo della Banca d’Affari Lehman Brothers non fu un incidente, ma era parte integrante di una strategia che vuole imporre lo strapotere di questi strumenti finanziari virtuali propriamente definiti come moneta all’interno dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea. L’ammontare dei titoli derivati 2018 Banca d’Italia era pari a 44 volte il PIB dell’Unione Europea, gran parte di questi titoli derivati sono nelle banche tedesche e francesi. Ma guarda caso sono proprio la Germania e la Francia a comandare in Europa, perché hanno la necessità vitale di sostanziare, di inviare questi codici virtuali e lo possono fare mettendo le mani sulle economie e occupando politicamente, assumendo, acquisendo il potere di questi Stati. Questo passaggio in Italia noi l’abbiamo avuto nel novembre 2011 con l’estromissione forzata di Silvio Berlusconi che denunciò un colpo di Stato finanziario ordito dalla Merkel e da Sarkozy con il benestare di Giorgio Napolitano ed è da allora, con l’avvento al potere di Mario Monti, che assistiamo all’espressione della grande finanza speculativa globalizzata. Anche l’Italia è entrata in questa deleteria strategia che di fatto sta portando alla disumanizzazione delle persone e alla fine di quello che finora è stato indicato come lo Stato nazionale“