Alla fine non cadrà nel vuoto la figura decisiva del nuovo ordine mentale, almeno in Italia, il bardo cosmopolita Roberto Saviano. L’uomo che evangelizza le masse in senso global liberista dal sontuoso attico di Nuova York, cinto da noia Patrizia e sempre scortato da inerboruti energumeni che vegliano su di lui. Il bardo cosmopolita Roberto Saviano, lo sappiamo, è la punta di diamante dell’intelligenza filosistemica, di quegli intellettuali che di fatto santificano l’ordine della globalizzazione neoliberale demonizzando tutto ciò che possa variamente minacciarne la tenuta. Ebbene, il bardo cosmopolita Roberto Saviano si è ricollocato, come usa dire, infatti seguiterà nella sua opera preziosa per le elite globaliste di evangelizzazione delle masse sul canale detto La Nove.
Dopo aver abbandonato infatti con la carovana di Fabio Fazio la Rai, anche il bardo Cosmopolita si ricolloca sulla Nove. Insomma, il bardo cosmopolita non perde il suo posto al sole. D’altro canto, come più volte abbiamo sottolineato, egli è l’intellettuale giusto al momento giusto, vale a dire l’ideale pedagogo del globalismo liberista. Per questo, come sempre, continuerà a venirgli riconosciuto uno spazio senza contraddittorio, in una sorta di monologo paideutico con il quale egli dovrà spiegare alle masse sofferenti la splendente razionalità di ciò che quotidianamente le fa soffrire. E così il bardo cosmopolita, nel salotto notoriamente pluralista di Fabio Fazio, spiegherà alle masse sofferenti che la globalizzazione è magnifica e se esse masse si oppongono alla globalizzazione lo fanno perché sono ignoranti e populiste. Ancora il bardo cosmopolita spiegherà alle masse sofferenti che l’Unione Europea è magnifica e che se esse masse si oppongono all’Unione Europea è perché sono sempre potenzialmente fasciste e non educate alla globalizzazione progressista. Ancora il bardo cosmopolita del sontuoso attico di Nuova York spiegherà alle masse sofferenti che l’immigrazione di massa è un’imperdibile occasione di scambio multiculturale e che se esse, masse sofferenti, non sono convinte di ciò dipende dal fatto che sono masse di trogloditi non educati al buon comportamento nella civiltà. Insomma, il bardo cosmopolita continuerà a svolgere la parte di ideologo della civiltà dei mercati, contestando tutto ciò che possa metterne a repentaglio la tenuta, subito liquidato come fascista, populista e xenofobo. e al tempo stesso celebrando come progresso la civiltà simmetrica dei mercati e della tecnica.
D’altro canto per il bardo cosmopolita Roberto Saviano, come del resto per tutta la New left decaffeinata e di fatto complementare alla Destra del danaro, la società così com’è coincide con la democrazia perfettamente realizzata e deve essere difesa da tutto ciò che possa a vario titolo metterne a repentaglio la tenuta. Ecco come la New Left è divenuta di fatto guardiana fucsia dei rapporti di forza dominanti. Non ci sono più i tempi di una sinistra rivoluzionaria che contestava lo status quo, non c’è più la sinistra di Gramsci, c’è la New Left decaffeinata del bardo cosmopolita Saviano che glorifica la società così com’è e vuole proteggerla da tutto ciò che possa minacciarne una trasformazione, subito identificato automaticamente come fascismo e populismo.