Il nostro paese è reduce dall’ultima campagna vaccinale lanciata dal governo e dagli organi sanitari nazionali. Un altro, l’ennesimo step dovuto e necessario, a detta di qualcuno, a debellare l’emergenza Covid in Italia.
Ogni cittadino è richiamato al proprio dovere e alla propria coscienza, o alla propria paura, dipende dai punti di vista.
Le notizie però che giungono a noi comuni fruitori degli organi di stampa e dei media di massa sono sempre le stesse. I contagi aumentano, le percentuali di contagiati non si placano, a distanza di quasi due anni il covid non è un lontano ricordo e i vaccini non hanno mantenuto le promesse. Il dibattito adesso si concentra proprio su questi ultimi e su tutti i misteri e le controversie che gravitano intorno ad essi.
Un altro tra gli argomenti più dibattuti è l’origine del virus che ha scaturito l’emergenza pandemica. Secondo alcuni studi rivelati post pandemia l’origine di quest’ultimo sarebbe artificiale, frutto di sperimentazioni.
Giovanni Frajese, endocrinologo e docente universitario, cita proprio una di queste ricerche e ne analizza il contenuto ai microfoni di Fabio Duranti.
Lo studio in questione è “MSH3 Homology and Potential Recombination Link to SARS-CoV-2 Furin Cleavage Site” tra i cui redattori appare Giorgio Palù. All’interno di questa ricerca emergono dettagli inquietanti sull’origine del virus.
“Qui c’è scritto nero su bianco che c’è una sequenza di 19 amminoacidi, che riguarda anche il sito di clivaggio della furina brevettato da Moderna, e c’è una possibilità su 3 triliardi che questo accada naturalmente”. Quindi sul SARS-CoV-2 c’è un marchio di fabbrica, un brevetto di Moderna“.