L’EMA aveva avvisato di prestare attenzione alle: “Segnalazioni di condizioni che si verificano durante o subito dopo la vaccinazione”. Tuttavia come fa notare l’Europarlamentare Joachim Kuhs: “I funzionari degli stati membri hanno adottato una politica secondo cui, poiché sarebbero necessari dai 10 ai 14 giorni affinché il vaccino produca la proteina Spike, gli eventi avversi registrati entro i 14 giorni dalla vaccinazione non dovevano essere registrati come correlati alla vaccinazione”.
“Le politiche governative per promuovere la vaccinazione contro il Covid hanno quindi tralasciato i rischi e gli effetti collaterali dei primi quindici giorni, quando invece gran parte delle reazioni allergiche si verificano tra i venti minuti e le due ore dalla somministrazione.”
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